CAVANI E HAMSIK STECCANO, EL SHAARAWY NO: IL FARAONE RIACCIUFFA UN NAPOLI IMPAURITO E IMPRECISO
NAPOLI (3-4-1-2): De Sanctis; Campagnaro, Cannavaro, Gamberini: Maggio (88’ Vargas), Dzemaili, Inler, Zuniga (87’ Dossena); Hamsik; Cavani, Insigne (65’ Mesto) (Rosati, Colombo, Grava, Fernandez, Aronica, Britos, Donadel, El Kaddouri). All.: Mazzarri
MILAN (4-3-3): Abbiati; De Sciglio, Mexes, Acerbi, Constant; Montolivo (76’ Pazzini), De Jong, Nocerino; Boateng (79’ Robinho), Bojan (84’ Niang), El Shaarawy (Amelia, Gabriel, Zapata, Yepes, Flamini, Emanuelson, Pato). All.: Allegri
ARBITRO: Bergonzi (Genova)
GUARDALINEE: Marzaloni (Rimini) – Giordano (Caltanissetta)
IV UOMO: Vuoto (Livorno)
ARBITRI DI PORTA: Damato (Barletta) – Tommasi (Bassano del Grappa)
MARCATORI: 4’ Inler (N), 29’ Insigne (N), 43’ e 82’ El Shaarawy (M).
AMMONITI: Cavani (N), Campagnaro (N), Cannavaro (N), Bojan (M), El Shaarawy (M).
RECUPERO: 1’ pt, 4’st.
Grande anticipo serale al San Paolo: il Napoli, rilanciato dalle vittorie con Dnipro e Genoa e disposto a voler continuare la serie positiva, contro un Milan in crisi, con l’acqua alla gola e con Allegri in odore di ultima spiaggia, malgrado la difesa ad oltranza da parte di Berlusconi. Mazzarri non cambia il suo modulo: dal 1’, come sempre, è 3-5-2. Non muta nemmeno i suoi uomini, eccezion fatta per Dzemaili, piazzato a fare legna tra le linee al posto dello squalificato Behrami, e per Insigne, il quale sostituisce l’infortunato Pandev spalleggiando Cavani. Al rientro sulla fascia sinistra Zúñiga, dopo il problema patito nel match col Chievo, così come, dopo diverso tempo, rientra anche il Presidente De Laurentiis, presente in tribuna. Difficile gestione per Allegri: privo degli infortunati Didac Vilà, Mesbah, Strasser, Abate, Bonera, Muntari e Antonini e dello squalificato Ambrosini, il tecnico rossonero, conterraneo del nostro allenatore, tiene Emanuelson, Pazzini e Robinho in panca e punta su un coraggioso 4-3-3 con Mexes e Acerbi centrali, affiancati da De Sciglio e Consant, linea mediana composta da Nocerino, De Jong e Montolivo, mentre in avanti Boateng ed El Shaarawy fungono da ali di Bojan Krkic punta centrale. Pronti via, e dopo solo un minuto arriva già il primo tiro in porta del Milan: discesa di De Sciglio sulla destra, servizio a Boateng che appena entrato in area conclude alto. L’inizio dei rossoneri è buono: gli uomini di Allegri hanno personalità, giocano a tutto campo e pressano alti gli azzurri, i quali attendono sornioni, quasi come se aspettassero l’occasionissima. E quando questa arriva, non viene sprecata: al 4’, al termine di una prolungata azione offensiva, Hamsik serve Inler, l’elvetico ha lo spazio al limite dell’area per sparare e ci prova, e Abbiati, ingannato dalla strana traiettoria assunta dal pallone calciato dal mediano azzurro, è spiazzato. L’inatteso svantaggio non scoraggia il Milan, che al 9’ ha la chance per raddrizzare la situazione: su una sventagliata di Constant, Zuniga liscia l’anticipo di testa liberando Boateng il quale mette in mezzo per Montolivo che allunga il piede in tempo, ma manda la sfera di poco fuori. Passano quattro minuti e il Milan sfiora ancora la rete con El Shaarawy che, servito da Nocerino, tira a giro di destro dal limite: palla di nuovo fuori di un metro. Il Napoli soffre l’aggressività, specie a centrocampo, dei milanisti e preferisce chiudersi, sfruttando le sue solite ripartenze, sebbene nei primissimi minuti Insigne e Cavani non pungano, penalizzati comunque dalla mancanza di continuità nella manovra. E anche quando i partenopei avrebbero la possibilità di fare male ai loro avversari, commettono errori elementari in fase d’impostazione. Il Milan si rifà sotto al 20’, con un tiraccio di Boateng che termina lemme lemme tra le braccia di De Sanctis, e al 22’ con Nocerino, che tenta da fuori spedendo alto. Un minuto dopo, al termine di una lunga discesa Zuniga, poco accompagnato dai suoi compagni, prova una conclusione che però viene smorzata in angolo da un difensore rossonero. Nei minuti successivi non accade quasi nulla: il Milan sembra aver smarrito l’ardore iniziale, trovando difficoltà nel giocare palla a terra, mentre il Napoli cerca di alleggerire la pressione, tenendo il possesso in attesa del momento opportuno per stanare il Diavolo. E tale momento arriva al 29’: Maggio, largo a destra, elude la molle opposizione di Constant e lascia partire un cross rasoterra, Insigne, spalle alla porta, si gira e tira, trovando la deviazione del suo marcatore Acerbi che però beffa nuovamente Abbiati, il quale non può fare altro che veder passare la sfera sotto le gambe. Il San Paolo è in visibilio per Lorenzo e festeggia il doppio vantaggio, un po’ fortuito, ma meritato, alla luce della concretezza mostrata nelle chances più nitide. Il Milan va in bambola e al 32’ rischia addirittura di subire la capitolazione, allorquando Constant, emulando Aronica con il Torino, serve involontariamente ancora Insigne che salta Acerbi ma, a tu per tu con Abbiati, pecca di altruismo e serve Cavani che però viene intercettato in spaccata da Mexes. Con El Shaarawy chiuso da Campagnaro, Bojan che predica nel deserto e il sacrificato Boateng a non, i rossoneri cercano di rimettersi in carreggiata andando avanti a forza di nervi. Gli azzurri però lasciano tanto, troppo spazio sulle fasce, favorendo gli inserimenti dell’ex Barça e del ghanese, che con i loro insidiosi traversoni (39’ e 40’) creano apprensioni alla difesa partenopea. Tutto sembra andare liscio come l’olio per i nostri beniamini, ma al 43’ De Sciglio, senza trovare opposizione da parte di Zuniga, pesca dalla destra proprio El Shaarawy smarcato al limite dell’area: il Faraone (che già al 35’ aveva tentato un rasoterra dal limite bloccato dal portiere partenopeo) tira di prima a giro, senza lasciare scampo a De Sanctis. Una leggerezza, probabilmente l’unica commessa dal Napoli in fase di copertura, che potrebbe consentire al Milan di ritrovare serenità e sicurezza in vista del secondo tempo. E comunque nella prima frazione la Banda Allegri è apparsa meno scoraggiata del previsto: ha affrontato il Napoli a viso aperto, con aggressività e decisione, mostrando tuttavia debolezze e incertezze in fase difensiva, specie dopo aver preso le due reti partenopee. I nostri ragazzi, di contro, hanno avuto il merito di approfittare delle occasioni più ghiotte, ma quel mancato tiro di Insigne al 32’, che avrebbe potuto dare un vantaggio più rassicurante, grida vendetta. Troppo attendista, ad ogni modo, l’atteggiamento degli azzurri.
Gli assetti dei due rooster non cambiano a inizio ripresa. E non muta nemmeno il copione della partita, almeno nelle primissime battute: Milan all’attacco, Napoli rintanato e pronto al contropiede, o comunque ad addormentare il ritmo. Al 51’ pericolosi i rossoneri: persa palla dai partenopei in attacco, Montolivo scende in avanti e scarica per Nocerino, giungente a rimorchio, che dal limite conclude alto di destro. I partenopei provano ad alleggerire la pressione e a costruire qualche azione offensiva, ma è proprio con le ripartenze che i giocatori di Allegri danno fastidio, come al 57’, quando Bojan scambia con Montolivo e, appena dentro l’area, tira malamente fuori di punta. Al 60’ Boateng riceve palla da De Sciglio e conclude col piattone destro dal limite, spedendo oltre la traversa. Un minuto dopo si vede anche il Napoli: Zuniga si libera di De Sciglio con un bel numero e serve Hamsik sulla sinistra, lo slovacco effettua in cross rasoterra che supera Abbiati, ma non viene purtroppo raggiunto da Maggio in scivolata. Al 63’ una dormita della difesa rossonera consente ad Insigne di suggerire per Cavani: il tiro dell’uruguagio, all’interno dell’area, viene deviato di piede da Abbiati. Al 68’, poco dopo che Nocerino ha terminato nel peggiore dei modi un’azione di rimessa per il Diavolo, Cavani in acrobazia anticipa Mexes e serve Hamsik, il quale si ritrova dinanzi ad Abbiati ma spreca l’occasione mandando la palla di poco a lato, alla sinistra del portiere milanista. Nelle fasi successive il Napoli, anche per l’uscita di Insigne che fa posto a Mesto, rincula eccessivamente dietro, subendo pericolosamente il forsennato assalto avversario, su palle inattive come sulle folate orchestrate da un generoso Montolivo e rifinite da Boateng, oltreché da Bojan che al 72’ entra in area, ma, prima di eludere De Sanctis uscitogli incontro, viene chiuso dal provvidenziale intervento di Campagnaro. Allegri a questo punto tenta il tutto per tutto, inserendo due punte di ruolo, Pazzini e Robinho, e togliendo Montolivo e Boateng. C’è, tuttavia, il break del Napoli al 79’: traversone di Hamsik dalla sinistra, sul pallone arriva Maggio che si fa stoppare il tiro da Acerbi, la sfera finisce fuori area e viene raccolta da Cavani che da posizione defilata tenta di destro trovando però l’opposizione di Abbiati. Il Milan preme e all’82’ raccoglie, purtroppo per noi, i frutti del suo sforzo: proprio Robinho lancia in verticale El Shaarawy, il quale approfitta della mancata chiusura di Campagnaro, entra in area e con un diagonale destro supera De Sanctis. Un vantaggio sprecato dagli azzurri, nella maniera più assoluta. Ringalluzzito dal pareggio, il Milan tenta addirittura il colpaccio e ci arriva vicino in più d’un’occasione: all’86’, con una coraggiosa conclusione dai 25 metri del nuovo entrato Niang, bloccata a terra da De Sanctis, e un minuto dopo, ancora con El Shaarawy, il quale, smarcato in area nuovamente da Robinho, tira di destro trovando però il nostro portiere pronto alla parata. Con il redivivo Dossena che sostituisce un Zuniga non eccezionale e finanche con Vargas, entrato al posto di Maggio, la cui presenza passa nettamente inosservata pur penalizzata dai pochi minuti di durata a disposizione, il Napoli, a suicidio già avvenuto, cerca disperatamente di rivincere una partita che nel secondo tempo ha meritato in tutto e per tutto di non vincere. I tentativi azzurri, confusi, dettati dalla frenesia e dalla rabbia per il patrimonio dilapidato, vanno a vuoto. Finisce in parità, dunque. Occasione mancata, totalmente dai nostri portacolori, alla luce di come si era riuscito a fare tesoro delle occasioni da reti avute nella prima parte di gara. Nessuno mai si sarebbe aspettato, forse, un risultato simile alla vigilia, ma è doveroso aggiungere, al di là dei demeriti degli azzurri, che il Milan ha davvero stupito in positivo, per l’atteggiamento assunto, per l’impegno e la voglia messi in mostra, spesso anche per il gioco prodotto. Demeriti del Napoli, senza dubbio. Demeriti degli uomini-chiave, poco incisivi e molto meno concreti rispetto al solito: la loro serata di scarsa vena (soprattutto di Cavani e Hamsik) ha finito per influire sull’esito non felice del match. Ma i demeriti vanno assegnati anche all’umile Walter: carenze della rosa a parte, non si può decidere di compiere un inopinato harakiri togliendo Insigne, l’uomo adatto a dare qualità all’attacco e a tenere alta la squadra, per fare posto a un esterno di fascia; non si può infondere nell’intero gruppo un’attitudine sparagnina in gare come questa, dove basta concedere campo e spazio all’avversario ferito nell’orgoglio e si rischia di pagarne le conseguenze. La serata di Fuorigrotta non solo non vede accorciarsi le distanze dalla Juventus (e aumentare le chances di aggancio della Fiorentina), ma riporta a galla vecchi dubbi e incertezze mai del tutto schiarite.