CARRAMBA CHE SORPRESA

Soria-no, Chalo-bah e tanti boh: cronaca di un finale all’altezza dell’intera sessione di mercato. Sorpresa inclusa…

Voglio iniziare andando un po’ controcorrente. Quando ieri ho saputo del finale tragicomico della vicenda Soriano una parte di me ha dovuto raccogliere le braccia da terra, ma un’altra parte ha tirato un piccolo sospiro di sollievo. Inizio spiegando la parte sollevata: in un mercato con tante lacune il Napoli stava per prendere un calciatore (buono, per carità) che interpreta due dei ruoli in cui siamo già più che coperti con Hamsik e Insigne, con El Kaddouri pronto a dare varietà tattica. Oddio, Soriano sarebbe stato meglio di niente, ma con tutte le indecisioni, i no e i ni che hanno rallentato tanto la trattativa chissà se ne sarebbe valsa davvero la pena.

E quindi torniamo alle braccia cadute a terra. La giornata di ieri è il giusto (e inevitabile) climax di un finale di sessione gestito molto male, fra tentativi velleitari e offerte assurde per calciatori discreti, non trascendentali. Il calendario cervellotico paradossalmente ha offerto un assist importante, mettendo in luce alcune criticità della rosa che in qualche modo potevano essere colmate. E invece finisce che il Napoli perde una giornata intera, la più importante, a corteggiare un calciatore (buono, non trascendentale) che già aveva rifiutato a più riprese, per un ruolo dove le criticità proprio non sembravano esserci. Niente terzino, niente centrale difensivo, niente mediano. La partita con la Samp ha detto chiaramente che serviva un vice-Allan, non un vice-Hamsik. È arrivato il jolly Chalobah che magari ci smentirà, e ce lo auguriamo, ma per lui attualmente bastano le ultime tre lettere del cognome. In difesa ci teniamo l’elefante Albiol e due calciatori come Koulibaly ed Henrique che Sarri ha dimostrato chiaramente di non volere, sulle fasce ci restano un caso misterioso (Zuniga), un imberbe (Hysaj non è male ma dovrebbe crescere con meno pressioni), uno che andava parcheggiato un paio d’anni fa, un desaparecido e uno che – paradosso dei paradossi – è valutato oltre 10 milioni ma non ha neppure la maglia da titolare. Lì davanti poi è un autentico rebus, con calciatori inadatti al progetto attuale che per ora giocano (male) fuori ruolo. Un mese ad inseguire un trequartista quando il trequartista c’era già e neanche un giorno a cercare un attaccante di riserva, Callejon trattenuto quando dall’altra parte non c’era nessuno che se lo tirava, i quattro portieri potenzialmente titolari in rosa… dobbiamo continuare?

E sì, purtroppo dobbiamo continuare. Anzi, dobbiamo tirare una riga e fare il totale. La casella degli arrivi conta calciatori ottimi (non lasciatevi fuorviare dalle prime uscite, abbiate pazienza) ma già comprati sei mesi fa: Reina ha firmato a marzo, Allan e Valdifiori andavano solo ratificati, Hysaj era già ampiamente in discesa. Anche sulle cessioni c’è poco da stare allegri. Vargas svenduto a tre soldi nonostante la splendida Copa America, Britos regalato (e meno male) ma senza togliere neppure un euro all’affare Allan. Solo Inler è stato ceduto benino, ma è l’unico semi-acuto di una campagna strapiena di figuracce. Ci restano sul groppone almeno due portieri (e Gabriel? Perché?), Zuniga e De Guzman fuori rosa da settimane, Callejon e Ghoulam che potevano servire per fare cassa e invece sono ancora qui. Tirando le somme, con tutto il rispetto, si può parlare di pochissimi sussulti in mezzo a tanto cazzeggio gattopardesco. Rifiuti come fossimo il Carpi, sondaggi come fossimo l’Istat, telenovelas come fossimo in Argentina. E per finire, la famosa sorpresa annunciata da Lui in diretta. Caro Lei, ci dispiace rovinare la festa, ma un finale così è una sorpresa solo per i pochi (pochissimi) che non avevano ancora fiutato l’aria che tira.

ANTONIO PAPA

Translate »