CALCIATORI, CHE VITACCIA!

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Che la vita dei calciatori o, più in generale, degli sportivi non fosse tutta rose e fiori lo si sapeva già tuttavia le cifre ottenute da un recente sondaggio sono addirittura impietose: sei su dieci lamentano ansie di ogni tipo, stress, tensioni, tre su dieci rimpiangono l’anonimato di una vita comune, uno solo su quattro ottiene riparo da questi malesseri grazie all’affetto familiare.

Per affetto familiare non bisogna certo intendere le fidanzate veline o quella corte di pseudo-amici che si vede solo quando non ce n’è bisogno. La famiglia sono quei genitori lasciati a macerarsi dietro il dubbio "e se nonce la farà che ne sarà di lui?" quando i loro figli, ragazzini allora e sportivi affermati adesso, lasciavano libri e focolare domestico per tentare una scalata per pochi ma non per tutti, con il panorama, una volta arrivati in alto, molto meno suggestivo di quanto non si pensasse.

"Si, è vero, ci si muove molto, ora qui, ora là, ma…non è che sia poi così dura…" queste le parole di Rita, quando era più nota come moglie di Vincenzino Montella. Solo che un po’ dura doveva essere visto che la signora fu colta in flagrante insieme a chi, evidentemente, doveva assicurarle una vita ancora meno dura.

La fine di un matrimonio è un evento sempre traumatico e così è stato per il bomber giallorosso che ha visto ripercuotersi anche sul rendimento in campo questa difficoltà vissuta nella vita privata, tuttavia non sono certo molte le separazioni ed i conseguenti divorzi tra i calciatori.

Com’è possibile, si tratta di una categoria baciata dalla provvidenza anche in tali situazioni? Oppure sono le signore che per non rinunciare ad un particolare status di posizione e benessere perdonano quello che la moglie di un qualsiasi altro professionista non sopporterebbe? Aver sposato un calciatore è un evento particolare che non capita certo a tutte, come del resto ha dimostrato una recente serie televisiva che pure ha dato vita a delle situazioni non propriamente rosee, ma non si è ancora arrivati, come ad Hollywood, a stilare delle vere e proprie polizze di assicurazione prematrimoniali per tutelarsi da un eventuale abbandono.

È troppo importante la posizione raggiunta per poterla abbandonare a cuor leggero; ciò che conta non è tanto il benessere economico che potrebbe esserci anche sposando un primario o un manager ma il potere che deriva dal matrimonio con una persona famosa. Durante una conversazione, vedete voi che differenza tra il dire "mio marito è un neurochirurgo " oppure "io ho sposato un notaio" con "io sono la moglie di Zambrotta", o "mio marito è Crespo".

Oltretutto la presenza di tali mariti, tra trasferte e ritiri estivi, non è certo soffocante, le signore hanno tanto di quel tempo libero per pensare a loro stesse…

Venendo ad argomenti più seri, il recente caso del ciclista Dario Frigo, in verità già recidivo in situazioni del genere, ha visto il pieno coinvolgimento della di lui signora nella accurata conservazione di fiale di EPO.

"lo abbiamo fatto per amore" è stata la giustificazione della moglie del lituano Raimondas, signora Rumsas, anche lei fermata nell’ambito del Tour de France del 2002, per possesso di sostanze dopanti.

Nel ciclismo il doping la fa da padrone e sono sotto gli occhi di tutti i decessi di corridori riconducibili a questa odiosa pratica. L’amore sarà pure cieco, ma la vera cecità crediamo sia quella che spinge queste consorti alla complicità in un atto che oltre che essere illecito è anche pericoloso per la salute dei loro amati mariti.

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