BOLOGNA: ALLENAMENTO A PORTE CHIUSE, PIOLI "VEDE" SPIE AZZURRE

Per due volte, all'andata e al ritorno, il suo Chievo lo scorso anno ha legato, imbavagliato, e messo nel sacco il Napoli. Stefano Pioli sa bene di essere temuto e tenuto d'occhio da Walter Mazzarri. Anche per questo, ha blindato il Bologna, nelle parole e nei fatti: chiuse le entrate al pubblico dall'allenamento di ieri, cosa non usuale. Strategia proseguita nella rifinitura della vigilia della sfida San Paolo.

'Credo che noi – si è giustificato – siamo la squadra che più si allena a porte aperte. Ma ogni tanto bisogna fare diversamente. Non vogliamo nasconderci ai nostri tifosi, ma in serie A ci sono tanti osservatori, da tutte le parti'. Il velo sulla scacchiera rossoblù servirà a coprire il modulo, che, come piace definirlo al tecnico parmigiano, potrebbe essere uno schema 'sporcò. Un 3-5-2 in cui gli azzurri penseranno di specchiarsi e di andar via lisci, ma disseminato di trabocchetti per farli inciampare, insomma.

La difesa a tre, sulla carta (Raggi-Antonsson-Cherubin) all'occorrenza si dilata, diventando a quattro (con Morleo) se non addirittura cinque (con Crespo), a seconda delle situazioni e dei pericoli. 'La parola d'ordine sarà la compattezza, voglio una formazione corta anche quando abbiamo palla noi'. Mudingayi e Perez custodiranno e abbaieranno a centrocampo. Ma c'è un dubbio davanti. Ramirez, magari non per tutta la partita, in appoggio a Di Vaio, sembra sicuro. Acquafresca potrebbe invece vedersi preferito Pulzetti, come jolly di centrocampo tuttofare, utile a 'sporcarè, appunto, il modulo, levando riferimenti.

(Il Mattino) (Umberto Tessier)

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