BENITEZ: “MANCANO VELOCITA’ E CONCRETEZZA, MA NON SIAMO IN CRISI”. INLER: “OCCASIONE PERSA”. ALBIOL: “CONTAVA VINCERE, NON IL MIO GOAL”

BENITEZ: “MANCANO VELOCITA’ E CONCRETEZZA, MA NON SIAMO IN CRISI”. INLER: “OCCASIONE PERSA”. ALBIOL: “CONTAVA VINCERE, NON IL MIO GOAL”  src=

Altro mezzo passo falso per il Napoli che, dopo aver buttato due punti a Bologna, sciupa un’altra occasione per mettere fieno in cascina e si fa imbottigliare al San Paolo dal Chievo, non andando oltre un 1-1 peraltro strappato per i capelli nel finale. Inguardabile il primo tempo dei partenopei, peggiore se possibile di quello visto contro il Bologna. I Mussi volanti fanno la loro onesta parte, chiudendo gli spazi agli uomini di Benitez, peraltro imprecisi e insufficienti a centrocampo ove Inler dimostra (casomai ce ne fosse bisogno …) di dover essere messo a riposo. E in difesa non solo Maggio, ma anche Reveillere ogni tanto sbanda, consentendo ai loro dirimpettai Dramé e Sardo di scendere come e quando vogliono sulla fascia. Ed è proprio il napoletano di nascita ad imbroccare il terno al lotto, mandando nel sette la palla dell’1-0 veneto. Il copione azzurro è deprimente: poche idee, scarso movimento e, non sia un alibi, anche un po’ di sfortuna. E tale copione pare non voler mutare di una virgola nemmeno nella ripresa, anche se la generosità non viene meno, se non per pura questione di dignità. E chissà come il Ciuccio trova un insperato pari con Albiol, fortunato nello sfruttare il liscio di Puggioni sulla sua svirgolata. Il forcing finale azzurro non serve. Il punto premia gli ultimi minuti arrembanti e l’impegno encomiabile, ma a poco serve in chiave-Champions: la Roma rischia di scappare, la Fiorentina può rosicchiare altri punti.

Subito dopo il fischio finale è proprio Inler, ancora una volta tra i peggiori, a trarre le conclusioni del match: “Non c’è dubbio che questo pareggio rappresenti un’occasione persa per noi; non siamo riusciti a portare a casa un risultato importante, un po’ per sfortuna (vedi i tre pali) un po’ per chances da rete non sfruttate. Siamo andati molto male nel primo tempo, dopodiché nella ripresa abbiamo giocato meglio. Sapevamo che il Chievo è una squadra brava a chiudersi, specie dopo essere passata in svantaggio, e così fanno tutte le piccole quando giocano contro di noi; dobbiamo lavorare molto di più in fase difensiva per chiudere al meglio queste gare. Roma e Fiorentina? Dobbiamo guardare solo a noi stessi e lavorare duro, anche perché mercoledì avremo un altro incontro importante contro la Lazio in Tim Cup. Sul mercato non mi pronuncio, non è compito mio parlarne”.

Sereno per la rete segnata, ma non per il pareggio, proprio Albiol mostra di avere (più per fortuna che non purtroppo) la testa alla Coppa Italia e alla sfida con la Lazio: “Non posso essere felice perché era importante vincere: non siamo riusciti a ottenere i tre punti, dunque non possiamo essere contenti, nonostante la mia prima rete in azzurro. Cosa ci manca? Difficile quando affronti una squadra tutta chiusa, che peraltro segna con un solo tiro in porta: dobbiamo imparare la lezione, capire che contro queste compagini, più piccole, non puoi concedere occasioni da gol. Abbiamo molto da lavorare, specie su come attaccare e colpire contro tali squadre. Siamo tristi per non aver vinto, dunque vogliamo regalare un momento di allegria ai nostri tifosi mercoledì sera contro la Lazio”.

Benitez, a cui va ascritta di nuovo la responsabilità di aver voluto puntare su chi ha deluso maggiormente, cerca di minimizzare la prestazione deludente della sua squadra, gettando acqua sul fuoco ardente e facendo buon viso a cattivo gioco: “C’è mancato il ritmo e la velocità, però c’è stata anche la sfortuna: lo dimostrano i tre pali contro una squadra tutta chiusa in difesa. Siamo poco efficaci dinanzi alla porta; loro hanno fatto goal con un solo tiro, pur giocando bene e facendo giocare la palla con velocità,, mentre noi abbiamo preso, appunto, tre pali: se Mertens avesse segnato su una di quelle conclusioni, forse …. Nelle ultime partite stiamo mancando di precisione; e non solo sulle fasce, ma un po’ in tutte le zone del campo. Non credo, tuttavia, che il nostro momento sia critico: questa squadra sta facendo meglio dello scorso anno, con un punto in più, e alla fine della stagione manca ancora parecchio: possiamo ancora andare in Champions, eppoi ci sono ancora Europa League e Tim Cup in ballo. Non diamo priorità a un solo obiettivo, pensiamo sempre e solo a pensare partita per partita: guardiamo avanti, malgrado il dispiacere per il pari. E pensiamo già alal sfida con la Lazio, senza temere la Fiorentina nella corsa al terzo posto: se siamo sereni, tutto viene meglio. E’ ovvio, tuttavia, che partite come questa vanno vinte al San Paolo. Jorginho e Hamsik li ho visti bene: hanno giocato una buona partita e possono risultarci molto preziosi in futuro. Hanno fatto bene, anche se contro questo Chievo non era facile giocare palla a terra. La rete mancata da Higuain? Vedendo le immagini si capisce che non era facile metterla dentro da lì … Gli esterni? Nelle ultime occasioni Reveillere e Maggio non erano andati male, il guaio è che, contro squadre che ti aspettano in 11 dietro la palla, vai facilmente in difficoltà. Le difficoltà di Marek? Quando non giocava si diceva “perché non gioca?”, ora ch’è in campo ci si chiede “perché gioca?”: diamogli tempo, dopo due mesi di stop forzato non è facile. Mercato? Stiamo lavorando per cercare rinforzi, a patto che questi possano venire al prezzo giusto: se ne troviamo, proveremo a prenderli. Parliamo con loro a telefono, vediamo se sarà possibile portarli in azzurro”.

Piccola chicca per il presidente dei ‘Mussi’, Luca Campedelli, che esprime un suo piccolo giudizio anche sulla lotta tra Napoli e Roma per un posto diretto nell’Europa che conta. E (udite udite …) sul reparto arretrato partenopeo: “Questo pareggio ci gratifica molto, è un punto importante per noi, abbiamo giocato bene, soprattutto Thereau e Paloschi che hanno fatto benissimo. Forse non dovrei dare questi giudizi, perché di calcio ne capisco poco. Opinioni del genere dovreste darle voi giornalisti. Il Napoli e la Roma? Gli azzurri lì davanti ha 4-5 fenomeni, ma mi pare che soffra un po’ dietro; ci può stare, tuttavia, che la coperta sia corta. Quanto ai giallorossi, sono Totti-dipendenti. A mio parere, entrambe le squadre se la giocheranno fino alla fine per la Champions diretta”.

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