ALLA SCOPERTA DEL CLUB NAPOLI DI NEW YORK DEDICATO AL PRESIDENTE DE LAURENTIIS

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Per un tifoso il legame con la propria squadra è qualcosa di speciale. Non ci sono persone, cose o distanze che reggano. Essere aggiornato su tutto quello che ruota intorno alla propria fede è una priorità assoluta. Ora prendete queste poche righe e moltiplicatele per dieci. Solo così potrete capire la passione del tifoso napoletano.

Lo ammetto. Potrà sembrare il solito discorso campanilistico: un sito che tratta delle vicende del Calcio Napoli, è chiaro che tenda ad esaltarne i tifosi. Fidatevi, non è così. Per il napoletano il legame con la maglia azzurra è un qualcosa che va al di là di tutto e tutti. La nostra passione non la baratteremmo per nulla al mondo. Potremmo sembrare dei malati, è vero, ma fieri e consapevoli di esserlo.

E di malati di napolite, per fortuna, non ce ne sono solo nella nostra città, ma in ogni parte d'Italia e del mondo. Tra questi fanno parte senza dubbio i ragazzi del Club Napoli Aurelio de Laurentiis di New York. Un gruppo di napoletani che ormai si sono stabiliti nella Grande Mela ma che non dimenticano e soprattutto non rinnegano di certo le loro origini. Non è facile, comunque, seguire i propri beniamini quando si è fuori dall'Italia. La cosa potrà sembrare paradossale nell'era della multimedialità, ma purtroppo è così. “Guardare le partite sta diventando sempre più difficile – spiega Nedo Bellucci, presidente del club Napoli di New York – Rai Interational trasmette solo i match di cartello e su Internet il più delle volte è una questione di fortuna. Ci auguriamo che quanto prima possano essere presi provvedimenti in questo senso in modo da tutelare anche coloro che vorrebbero seguire il Napoli ma non possono farlo solo perché non sono in Italia”. Ma i problemi sono anche altri. “Sarebbe bello se il Napoli Calcio ci desse maggiore considerazione – continua – Abbiamo più volte provato a contattarli ma non abbiamo mai ricevuto risposta. Eppure di tifosi azzurri ce ne sono tanti non solo qui a New York ma in tutto il mondo. Spesso, infatti, ci sentiamo con altri club e anche loro lamentano gli stessi problemi. Un po' di attenzione in più da parte della società sarebbe certamente gratificante. Non chiediamo chissà cosa. Ci basterebbe anche tenere i contatti solo tramite mail. Nel nostro club ci sono più di cinquanta iscritti ma con una maggiore attenzione da parte della società non potrebbero che aumentare”. Intanto non mancano le iniziative. “Abbiamo contattato Rai International – aggiunge il presidente del club nato nell'aprile del 2008 – In occasione di Napoli-Milan ci permetteranno di vedere la partita creando una sorta di salotto con sarti napoletani e milanisti. Sarà una bella sfida e speriamo che gli azzurri ci regalino questa soddisfazione”. L'entusiasmo per l'imminente inizio del campionato è palpabile: “La campagna acquisti è stata soddisfacente. Pronostici, da buon napoletano, non ne faccio ma non posso che essere ottimista. Da un punto di vista sentimentale il miglior acquisto è Quagliarella vista la scelta di vita che ha fatto l'ex attaccante dell'Udinese. Sono convinto che insieme al Pocho faranno impazzire le difese avversarie. Resto comunque della mia opinione: il miglior acquisto è il presidente. E' l'uomo giusto per far risollevare Napoli e il Napoli. Spero che i napoletani colgano l'occasione. L'unico elemento che ci tiene uniti – precisa – è la maglia azzurra e attraverso il Napoli possiamo riscattare la nostra città dandone un'immagine diversa a tutto il mondo. A New York, dopo il film Gomorra, il napoletano non gode certo di grande fama. Dobbiamo toglierci quest'etichetta e il Calcio Napoli può essere la strada”.

Dopo la chiacchierata nel suo atelier, sito alla 57 west tra la 5 e la 6 Avenue, e le foto di rito con gli omaggi offerti dal nostro sito e dal suo sponsor Tanky Jewels, il cordialissimo Nedo ha portato me e la fotografa d'eccezione di Pianetanapoli, Rita Maione, nella pizzeria di Rosario Procino, altro napoletano residente a New York appartenente al club, sita tra Morton e Bleecker. Al Kestè, dove si mangia la pizza migliore della città secondo il New York Magazine, abbiamo gustato un delizioso calzone dal gusto tutto partenopeo. E dopo tanti hamburgers, fidatevi, è stata una vera e propria manna dal cielo.

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