A MALI ESTREMI, ESTREMI RIMEDI

A MALI ESTREMI, ESTREMI RIMEDI src=

L’impressione avuta dopo la fine della gara allo stadio “Franchi” è che il Napoli, con un atteggiamento tattico meno timoroso, avrebbe potuto anche raccogliere bottino pieno in casa del Siena operaio ma non trascendentale di Beretta.Ma ancora troppo fresche sono le ferite di Bergamo e troppo impellente era la necessità di ritrovare punti in trasferta, unita all’esigenza di dare continuità ai risultati, che Reja, causa anche la forzata assenza di Lavezzi, ha abbottonato un po’ troppo la squadra mettendo in campo robustezza e solidità difensiva ma poca incisività in avanti.Risultato? Il Napoli, moggio moggio, rimane in lotta per un posto Uefa ma viene sorpassato dal ritrovato Palermo del Guidolin bis (o tris?) che, al contrario, fa la parte del corsaro proprio sul campo dove il Napoli appena due settimane fa ha perso faccia e gioco.Rimane la soddisfazione del punto conquistato su un terreno ostico e contro una squadra che sette giorni prima aveva dato spettacolo in casa del Grifo genoano, col senno di poi, però, un po’ di spregiudicatezza in più avrebbe potuto consentire agli azzurri di Reja di portare a casa l’intera posta.  Il Siena in difesa è apparso assai vulnerabile, con Bertotto sulla destra fuori condizione, spaesato e sempre in ritardo negli anticipi.

Fortuna per i toscani che il direttore di gara non abbia sanzionato l’intervento su Domizzi che ha costretto il difensore romano ad abbandonare anzitempo il terreno di gioco senza che al Napoli fosse assegnato un rigore apparso ai più sacrosanto ed incontestabile.Salvo poche recriminazioni sulla direzione di gara, ancora una volta il Napoli è apparso in fase di evidente involuzione tattica, complice anche l’assenza di Lavezzi, unico uomo capace di creare scompiglio tra le maglie difensive avversarie.L’assenza dell’argentino, unitamente a quella del terzino Savini, non ha spinto Reja a rivedere i suoi disegni tattici, salvo giocare con un’unica punta e con Bogliacino più avanzato a fungere da suggeritore, nel ruolo classico di trequartista, rinunciando dal primo minuto alle caratteristiche maggiormente offensive di Calaiò. Sulla sinistra niente Rullo a vantaggio dell’anacronistico spostamento di Domizzi sulla fascia sinistra con compiti prettamente di contenimento. Atteggiamento tattico quello di Reja che ha prodotto un risultato che sa più di bicchiere mezzo vuoto e che pone definitivamente la parola fine all’esperienza di Calaiò alle falde del Vesuvio.Incomprensibile anche la scelta di rinunciare anche alla spinta di Rullo sulla sinistra quando la squadra già appariva abbastanza coperta. Evidentemente le conseguenze di Bergamo sono state devastanti anche per Reja il quale preferisce non rischiare e accontentarsi di quello che passa il convento. Speriamo che queste scelte servano solo nel contingente e siano utili a recuperare la squadra sotto il profilo psicologico, contribuendo a far maturare il collettivo in un ottica di esperienza individuale e di squadra.L’atteggiamento tattico di ieri, con molta probabilità, sarà nuovamente abbandonato nella sfida casalinga prenatalizia di domenica prossima contro il Torino dell’ex Walter Novellino. Il Napoli ha la ghiotta occasione di fare un bel regalo di Natale ai suoi sostenitori regalando vittoria e spettacolo, in considerazione anche delle gravi assenze che priveranno il reparto arretrato granata di uomini d’esperienza come Lanna e Comotto.E chissà poi se avrà contraccolpi sul piano psicologico l’assenza per squalifica dell’allenatore Novellino sulla panchina del Toro.Il Napoli sarà chiamato a fornire l’acuto finale in questo 2007 che è stato ampiamente positivo sotto tutti i punti di vista ma che consegna al nuovo anno un Napoli ancora in divenire e, soprattutto, alla ricerca di una precisa e definitiva identità di squadra.Le lacune in organico ci sono ed andranno colmate a gennaio, ma sarà dovere di tutti, Marino, compreso, recuperare uomini che sono stati bocciati a priori senza aver avuto le giuste possibilità per essere valutati.

Con la bocciatura definitiva di Rullo e Calaiò una parte della programmazione tecnica di Marino è andata a farsi benedire, con buona pace, peraltro, degli investimenti effettuati. Sarà compito di Reja dare a Marino indicazioni esplicite e definitive anche per non creare malumori nello spogliatoio.A Marino la scelta, tenendo conto anche e soprattutto del fatto che con Reja il rinnovo del contratto è tutt’altro che una formalità e che qualunque altro allenatore, forse, una possibilità a giocatori come Rullo e Calaiò, in serie A, l’avrebbe concessa, considerata anche la giovane età dei due e gli ampi margini di miglioramento che hanno.

Translate »