A CONTI FATTI
Mazzarri se ne va! Dopo 4 anni di Napoli, sul più bello, al culmine della crescita tecnica e del progetto societario, il tecnico di San Vincenzo getta l’ancora e dichiara l’abbandono della nave.Una scelta rispettabile nel merito ma non condivisibile e forse anche nella forma assai criticabile.Aldilà delle giustificazioni di facciata addotte nel post partita dell’Olimpico, quella del tecnico è una scelta preventivabile e non del tutto inaspettata, ma che sa tanto di tradimento.In tutti questi mesi Mazzarri, apparendo oltremodo autoreferenziale, sembrava proprio che cercasse di vendersi al miglior offerente dopo un quadriennio in cui probabilmente l’unico articolo a essere messo in mostra è stato lui stesso non certo la squadra che è stata accompagnata in un cammino di crescita che doveva per forza di cose esserci visto l’impegno di De Laurentiis in una piazza che nonostante abbia vinto poco è una squadra dal grande blasone sportivo e non solo.La percezione che Mazzarri ha del Napoli forse non è mai stata quella che 11 milioni di tifosi in Italia e nel mondo hanno della propria squadra.Perché se così fosse, il tecnico toscano in questi anni avrebbe pensato più a vendere la propria squadra con il lavoro che a vendere se stesso a squadre che probabilmente lui stesso pensa essere superiori a quella partenopea.Quello che Mazzarri non sa o fa finta di non sapere è che a Napoli si è vinto perché c’erano grandi uomini di sport più che imprenditori di sé stessi, per cui oltre al bussines c’era una morale sportiva che soprattutto a Napoli assume un valore fondamentale: quella di vincere luoghi comuni e pregiudizio.Secondo il Mazzarri pensiero il Napoli non può vincere, non può diventare grande ed il secondo posto sarebbe il massimo per questa realtà.
Qualunque cosa si pensi della faccenda, l’addio di Mazzarri lascia l’amaro in bocca soprattutto a chi ama lo sport, che vede nel risultato raggiunto con sacrificio l’obiettivo massimo.Mazzari lascia senza aver dato piena soddisfazione ai tifosi, con una coppa Italia, un secondo posto e qualche buona prestazione in Champions League, e con il rammarico di non aver mai creduto in uno scudetto che quest’anno, con un briciolo di coraggio in più e con scelte più ponderate, avrebbe potuto essere alla portata di una squadra che ad immagine e somiglianza del proprio mister ha abbandonato la lotta nel momento topico della stagione contro squadre di piccolo lignaggio.A conti fatti con la scelta di Mazzarri è lo sport che perde a scapito del merchandising e del business che hanno presto il posto del valore dell’impresa sportiva, quello che a Napoli hanno reso eroi immortali giocatori come Bruscolotti, Renica, Romano, Ferrario, Sola, Muro, loro sì che sono andati aldilà delle proprie possibilità perché avevano al fianco un personaggio come Maradona, giocatore che aveva nella mente il calcio e nel cuore i valori dello sportivo in una città come Napoli che ha bisogno di cuore e non di freddi calcoli da opportunista. In bocca al lupo Mazzarri, grazie per quello che hai fatto per il Napoli. Ora però ci aspettiamo che anche Tu rivolga un grazie al Napoli, una squadra che ha ricevuto ma che Ti ha dato tanto, peccato però che Tu non lo ammetterai mai!