William Carvalho, il mediano di roccia che tutti vorrebbero

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William Silva de Carvalho è un calciatore portoghese classe ‘92, centrocampista dello Sporting Lisbona e della Nazionale portoghese. Nato a Luanda, in Angola, Carvalho emigra da bambino in Portogallo, dove muove i primi passi in piccoli club dell’hinterland della capitale prima di effettuare il grande salto verso lo Sporting, con il quale esordisce in prima squadra nell’aprile del 2011. All’epoca ha solo 18 anni. Parallelamente Carvalho diventa un pilastro delle varie nazionali giovanili e all’inizio della stagione 2011-12 viene mandato in prestito al Fatima, nella Serie C portoghese. Tuttavia Carvalho non riesce a esprimere il proprio talento e lo Sporting lo gira di nuovo in prestito, stavolta al Cercle Brugge. Nei quindici mesi passati in Belgio il giovane centrocampista riesce ad accumulare minuti e crescere di livello: all’inizio della stagione 2013-14 lo Sporting decide che è pronto per tornare alla base. Al suo ritorno entra in pianta stabile in prima squadra, venendo notato dall’allora tecnico del Portogallo, Paulo Bento. “È un ragazzo brillante e tatticamente molto competente”, ha ammesso Bento che ha creduto talmente tanto nel ragazzo da portarselo alla Coppa del Mondo FIFA della scorsa estate. “Oltre a questo, è anche molto dotato tecnicamente”.

William infatti non è una di quelle giovani promesse che fanno parlare di se per il loro stile di vita pieno di eccessi (vedi i festini e le auto di lusso di alcuni suoi celebri colleghi della Serie A) o il loro atteggiamento arrogante, ma un vero e proprio fenomeno del pallone che con umiltà ha sempre cercato di migliorarsi, misurandosi con nuove sfide fino a diventare a soli 23 anni uno dei pochi mediani vecchia maniera (vedi Patrick Viera ai tempi dell’Arsenal) che riescono con personalità a  garantire stabilità in mezzo al campo, soprattutto quando la squadra è sbilanciata o sotto assedio.

Ma chi lo considera solo un frangiflutti si sbaglia di grosso. Nonostante la giovane età, è già molto disciplinato ed intelligente tatticamente. Infatti sa sempre dove posizionarsi e cerca sempre di dare una mano ai suoi compagni in fase di non possesso. Ha anche molto carattere e sicurezza: è quasi impossibile togliersi la palla dai piedi e al tempo stesso sa fraseggiare con i compagni, proponendosi sia in appoggio che in fase di impostazione (dove possiede una discreta tecnica).

Quest’estate William ha avuto la possibilità di mettersi ulteriormente in mostra con la sua U21 durante le fasi finali del torneo europeo giocato in Repubblica Ceca. Finalista contro la giovane Svezia, molti se lo ricorderanno probabilmente per l’errore dal dischetto che costò la vittoria alla sua nazionale. Nonostante ciò, viene comunque eletto miglior giocatore della manifestazione.

Vano è stato poi ad agosto il tentativo dell’Arsenal di accaparrarselo per 28.5 milioni di sterline. Il club lusitano infatti è stato categorico: per meno di 37 milioni di sterline non se ne parla.

I grandi club sono dunque avvisati: per avere il giovane fenomeno tra le proprie fila non si dovrà badare a spese.

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