VENTURIN DOPPIO EX."BEI RICORDI SIA NEL NAPOLI CHE NELLA LAZIO"
Giorgio Venturin, classe 1968, mediano e regista, che dopo essere cresciuto nel Torino ed essersi ritagliato uno spazio anche nel Cosenza, ha giocato il suo primo anno in Serie A al Napoli nel 1990-1991 con lo scudetto sul petto, insieme a Zola, Careca, un certo Diego Armando Maradona: "Al Napoli ho giocato il mio primo anno in Serie A, è stata veramente un'esperienza importante. Ero un giovane di belle speranze che si era ritagliato uno spazio importante in una squadra che aveva appena vinto lo scudetto, che giocava la Coppa dei Campioni, non ancora Champions League. Col senno del poi mi sono reso conto che ero circondato da grandissimi giocatori, da campioni". Nel 1994-1995 approda in maglia biancoceleste, dove rimane fino a gennaio 1999, tranne per un anno al Cagliari. Inizia nel 4-3-3 di Zeman, respiro dalla storia del calcio, poi sostituito da Dino Zoff alla guida della squadra:"Ho un ricordo bellissimo di tutti alla Lazio, erano anni in cui la squadra faceva grandi risultati. Personalmente sono molto legato a Zoff, per il suo carisma, per quello che ha rappresentato per il calcio italiano", ha dichiarato Venturin ai microfoni de Lalaziosiamonoi.it. Dino Zoff, altro respiro dalla storia del calcio, che da allenatore ha portato quell'anno la Lazio a centrare una storica qualificazione in coppa UEFA.
Nel palmares di Venturin c'è un'altra coppa Italia, e due Supercoppe italiane. La carriera di un calciatore non è fatta, come tutto del resto, nella vita, di successi, ma anche di delusioni, stagioni fallimentari. Il trasferimento all'Atletico Madrid, gennaio 1999, dal punto di vista calcistico non è stato particolamermente fortunato: "E' stata importante come esperienza di vita, sotto il punto di vista prettamente sportivo non è stata una scelta azzeccata, perchè la società viveva un periodo di grandi difficoltà quando mi sono trasferito. La squadra era buona(tra gli altri anche due laziali:Chamot e Jugovic ndr) ma eventi extracalcistici ne hanno pesantemente condizionato il rendimento. Il presidente era stato messo in carcere, la società commissariata, e questo ha reso tutto molto difficile. Inoltre io ero andato li per volontà di Sacchi, che mi ha chiamato personalmente per portarmi a Madrid, ma poi aveva fatto ritorno in Italia dopo appena un mese e mezzo". Di passato amaro in storia gloriosa del club biancoceleste, due sono i giocatori che sono rimasti impressi a Giorgio Venturin, di professione centrocampista moderno: "Per me sono stati fondamentali l'arrivo alla Lazio di Mancini, e Nedved, un giocatore davvero straordinario (unico pallone d'oro ad aver vestito la maglia biancoceleste ndr)". C'era una volta il mediano, a costruire barricate correndo e lottando, c'era una volta il regista, ad illuminare il gioco dipingendo traiettorie armoniose che depositavano il pallone lì, esattamente dove dovevano arrivare. C'era il mediano ed il regista, ed ora c'è Ledesma, mediano e regista, centrocampista moderno:"Come caratteristiche e come ruolo il giocatore che è più vicino a me è Ledesma, che mi piace molto, sa fare tutte e due le fasi, quella di interdizione e quella propositiva molto bene. è il giocatore che mi si avvicina sicuramente per caratteristiche. è un giocatore importante, da nazionale. Io l'avevo segnalato e sponsorizzato a Madrid quando ero osservatore dell'Atletico, e lui era un giocatore del Lecce. Secondo me è veramente forte". "This must be the place", dove la trama si inizia, e si finisce, regista e mediano. Non è rimasto nel mondo del calcio, Venturin:"Fino ad un paio d'anni fa ero direttore generale della Cisco Roma, poi dopo la famiglia Tulli ha venduto la società e da quel momento mi sono tirato fuori dal mondo del pallone, ma ci tengo a salutare tutti i tifosi della Lazio".(la laziosiamo noi) l.g