UNO SPICCHIO DI AZZURRO NEL CUORE DEL CARIBE

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L' Avana, capitale della piu' grande isola dei Caraibi – famosa per essere la terra dell' eroe indipendista Ernesto Che Guevara, famosa anche per la dittatura socialista Castrista, per la "salsa" e per le belle donne – ospita nel suo cuore, nel quartiere di La Habana Vieja, di fianco al celebre bar la Floridita di cui lo scrittore Hemingway era un incallito frequentatore quando decise di soggiornare a Cuba, un ristorante italiano chiamato il Gentiluomo, il cui proprietario Giovanni Nappi nato a Pagani (SA), ci ha raccontato della sua passione per il Napoli e di un suo personale aneddotto con Diego Maradona.

Giovanni innanzitutto come e' nata l' idea di un ristorante italiano nel centro di l'Avana?

Sono figlio di italiano emigrato a Cuba. Appena nato mio padre decise di trasferirsi a Cuba perche' era affascinato da questo paese e perche' soprattutto era ed e' uno Stato che garantisce lo stato sociale e da molti sussidi ai cittadini. Cosi' mio padre decise di aprire un ristorante ed io sposatomi con una cubana, ho deciso inseme ad un amico di proseguire la sua attivita'.

Mi dicevi che tuo padre oltre alla passione per la cucina ti ha trasmesso anche l' amore per la maglia azzurra?

Si e' verissimo. Mio padre era il cd. malato del Napoli, mi diceva di aver visto le partite allo stadio Ascarelli. Io da sempre ho tifato Napoli e quando ho potuto sono tornato a Napoli per vedere le partite. In particolar modo anche contro il parere di mia moglie, sono venuto a vedere la festa del secondo scudetto contro la Lazio e ho lasciato solo lei e i bambini a gestire il ristorante. Ma mi ero gia' perso dal vivo la festa del primo tricolore e mi dissi che non potevo mancare stavolta.

Qui a Cuba non c'e' una grande cultura per il calcio in generale come segui il Napoli di oggi?

Si purtoppo qui a Cuba il calcio e' snobbato e non e' molto seguito, si pratica soprattutto il baseball. Le uniche mie fonti di informazioni sono Rai International quando trasmette le partite del Napoli e i vari telegiornali che trasmette. Inoltre quando posso mi reco in un albergo per collegarmi ad internet e seguire su tre siti del Napoli, tra cui pianetanapoli tutte le vicende azzurre.

Puoi raccontarci di un aneddoto che riguarda te e Diego Maradona?

Io da supertifoso azzurro quando ho saputo che Diego veniva in Cuba a trovare il suo amico Fidel Castro ho fatto di tutto per incontrarlo. Avendo una buona amicizia con un generale del corpo di armata personale di Fidel, ho chiesto a lui se facesse da intermediario per un incontro seppur fugace con El Pibe. Fu proprio cosi', Diego fu gentilissimo con me, mi strinse la mano e mi autografo' la mia personale sciarpetta azzurra comprata al San Paolo nel match contro la Lazio. E' un cimelio che custodisco con cura. Inoltre dissi a Diego che avevo un ristorante italiano in centro e lui mi promise che la prossima volta che sara in Cuba verra' a mangiarsi una pizza napoletana al mio locale. La cosa piu' bella di quell' incontro e' che gli brillavano gli occhi quando parlava di Napoli e dei tifosi napoletani. Da quello sguardo ho capito che lui ci vuole molto bene, cosi' come noi a lui.

Gianni che dici il Napoli riuscira' ad approdare alla serie A?

Dobbiamo andarci assolutamente, non vedo l' ora di giocare di nuovo in massima serie e vedere il Napoli giocare a San Siro e all' Olimpico. Ho piena fiducia in Marino che ritengo un grande competente di calcio come ha gia' dimostrato nell' annata del primo scudetto.

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