Hanno tutti ragione…
Questa settimana c’era tanta carne al fuoco, diverse situazioni da bastonare. Di certo non si può dire che in questa giornata di campionato siano mancate le emozioni. Potevamo approfondire la scazzottata (anzi, l’agguato) di Denis e Tonelli, di quanto sia squilibrato spaccare il naso ad un tizio per una (presunta) minaccia. Potevamo parlare della bomba carta a Torino, ma a voi davvero piace tanto parlare della cacca e di tutte le sue possibili declinazioni ed esplosioni? A me no, soprattutto quando c’è un argomento che attizza di più la mia curiosità.
Alla fine non ho resistito. Il Napoli sta volando ed è in un trend talmente positivo che lascia immaginare un finale di stagione al di là di qualsiasi più rosea prospettiva. Non ci giriamo intorno: gli azzurri sono i favoriti nella corsa al secondo posto e i favoriti per la finale di Europa League, che già di per sé sarebbe un’emozione niente male. Insomma, a meno di altri clamorosi ribaltoni l’annata sarà trionfale e addirittura si sta riparlando di una possibile conferma di Rafa Benìtez, un signore che solo un paio di settimane fa veniva bersagliato da ogni tipo di insulto dopo l’uscita dalla Coppa Italia. E non solo lui. Anche Hamsik, Higuaìn, Callejòn ed altri uomini simbolo, compreso il presidente De Laurentiis. Ma, come recita il detto, non è finita finché non è finita, ed ecco che tutte le sentenze preventive vengono ricacciate in gola a chi le aveva vomitate. C’è chi tace e acconsente al pubblico ludibrio, poi c’è chi tace e spera che il pubblico si scordi; ma in questo caso ci impegneremo a non dimenticarci di loro, potete giurarci. Poi c’è chi è talmente abituato a seguire il vento che riesce sempre ad avere ragione, tanto gli è sufficiente sbandierare ogni giorno un’opinione diversa o rigirarsi le parole in modo da far rientrare sempre le sue idee precedenti in una nuova soluzione, plausibile ma non per questo veritiera. È facile prendere a bersaglio un uomo – allenatore, dirigente o calciatore che sia – ed intraprendere nei suoi confronti un’autentica crociata personale. Bene che ti vada avrai avuto ragione e ti sentirai il Messia, nella peggiore delle ipotesi azzarderai che l’oggetto delle tue critiche ha ascoltato (?) le tue rimostranze e si è comportato di conseguenza, oppure che ha cambiato la posizione in campo o le abitudini alimentari, guarda caso proprio come dicevi tu. Basta non ammettere di aver torto, basta tenere il punto e dilatarlo fino a potersi coprire la faccia, dura come il bronzo. Basta trovare un capro espiatorio qualunque e riversare su di lui gli strali. Così se perdiamo è colpa sua, se vinciamo è merito di tutti gli altri. E tuo, ovviamente. Bella forza.
Faccio questo mestiere da qualche anno e mi piace da morire, così come mi piacciono da morire le persone che lo popolano, i “buoni” ma anche i “cattivi”. C’è il giornalista-e-basta, che china il capo e sgobba senza stare troppo a sottilizzare su opinioni e ideologie di sorta, e poi c’è il personaggio televisivo. Il personaggio televisivo affronta la realtà calcistica come se militasse in un partito politico. Combattivo, monodimensionale, deve portare avanti la sua idea costi quel che costi ed è disposto a difenderla col sangue, spesso con gli atteggiamenti evidenziati qualche riga fa. Il problema comunque non sono loro, che sanno bene ciò che fanno e spesso si divertono anche a recitare un ruolo, assumendosi le eventuali conseguenze del caso. Il problema è chi li scimmiotta e rende tutto artificioso, forzato, a tratti farsesco: lì si perde un po’ il senso delle cose e diventa tutto una caciara, un’arena dove incredibilmente hanno tutti ragione, pure perché tutti sembrano parlare agli altri ma poi alla fine ognuno ascolta solo se stesso. E voi, da che parte state? Non dite dalla mia che non vi conviene: avreste sempre torto.
ANTONIO PAPA