Tra distrazione e cessione imminente

Sabato sera alle 20 e 45, si concludera’ il campionato del Napoli contro la Lazio, una stagione abbastanza bislacca (il Napoli e’ tra le ultime posizioni nella classifica generale come percentuale di realizzazione delle occasioni create). Proprio questo problema e’ stato tema di focus da parte del tecnico Gattuso in piu’ di occasione, il reparto offensivo arranca, nessuno puo’ dire il contrario; uno dei calciatori piu’ beccati dai tifosi e’ sicuramente Arek Milik

Oggetto di molte critiche, il polacco pare essere nella lista dei partenti nel mercato che verra’, indizio che conferma questa tesi l’acquisto di Viktor Osimhen dal Lille, anche il Ds Giuntoli in piu’ di un’occasione ha sempre ribadito la possibilita’ di cessione, qualora non si fosse trovata una base di partenza per un rinnovo, base che di fatto non si e’ mai trovata.

Casualmente dall’apparente “rottura” tra il centravanti e la societa’ campana, con l’interessamento della Juventus, Milik in campo e’ cambiato, in peggio ovviamente, distratto, lento, impreciso sotto porta e dozzinale anche nei passaggi piu’ semplici e negli stop. Ma effettivamente cosa si puo’ recriminare al Napoli?

Arek Milik e’ stato acquistato dall’Ajax lo stesso anno della cessione di Higuain alla Juventus, per sostituire al meglio l’attaccante argentino; pagato 40 milioni di euro (cifra molto alta per un giocatore ancora sconosciuto). Tra infortuni e recuperi vari, gli azzurri lo hanno sempre aspettato, hanno creduto in lui e nelle sue capacita’, anche quando era piu’ facile cederlo ed andare su qualche nome piu’ “importante”. Ed e’ questo il modo di ripagare una citta’ che gli e’ stata vicino anche nei momenti piu’ duri?

A parer di molti questo atteggiamento ha dell’assurdo, bisogna essere uomini prima di essere calciatori e gli uomini se sanno che e’ tempo di cambiare aria, onorano la maglia fino all’ultimo secondo dell’ultima partita giocata con la suddetta. Soprattutto se questa questa squadra ti ha lanciato nel calcio che conta, facendoti crescere in tutto, quindi caro Arkadiusz, pensaci bene, probabilmente sara’ la tua ultima partita in azzurro, dai il 100 per 100 ed esci di scena a testa alta, in fondo a nessuno fa piacere essere ricordati con disprezzo.

Francesco Reale

Mi chiamo Francesco Reale, sono nato a Napoli ed ho 22 anni. Mi sono diplomato all’I.S.S Giancarlo Siani di Napoli ed attualmente frequento il terzo anno di università, presso la Federico II di Napoli, alla facoltà di lingue, culture e letterature moderne europee.

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