STRAMA LA VITA

Zeman lo umilia, Stramaccioni lo stacca, i tifosi twittano contro di lui. Ma si sa, Mazzarri lo reggi solo se vince

Probabilmente nei giorni scorsi, quando il Napoli arrancava nelle retrovie della classifica, Walterone Mazzarri avrà pensato che senza di lui non si campa. Del resto l’umiltà del personaggio è ben nota e i risultati lasciavano presagire una bella rivincita nei confronti di una piazza che lo ha rispettato solo finché è rimasto in sella. Invece poi sono bastati 90 maledetti minuti per il patatrac, per far crollare il castello (di carte?) costruito da 15 mesi a questa parte e culminato con l’ennesimo e poco attendibile 7-0 al Sassuolo.

In fondo una rondine non fa primavera, così come una nuvola non fa un temporale. Il tracollo di ieri contro il Cagliari può anche essere soltanto una di quelle giornate che più storte non si può, eppure basta per far riflettere su tante cose. Intanto che quel famoso calcio folle di Zdenek Zeman qualche estemporanea soddisfazione riesce ancora a darla, a maggior ragione contro il desueto 3-1-4-2 del livornese. Poi c’è l’incredibile exploit di Stramaccioni, che si sta togliendo non pochi sassolini dalla scarpa nella sua prima stagione seria da condottiero, visto che ai tempi dell’Inter era un rampante di tendenza e poco più. Invece a Udine il giovane Strama sta dimostrando di essere un allenatore vero, a dispetto di chi credeva fosse un raccomandato di ferro. Le qualità si erano già viste in quell’inizio-sprint all’Inter, mentre il finale drammatico fu frutto più della sfortuna che di effettivi demeriti. Insomma, per farla breve, sono già parecchi gli interisti che si sono ricreduti e hanno avuto qualche attacco di nostalgia, ché forse quel giovane romanaccio tanto male non era. Thohir fece la scelta più scontata, tentò il (sedicente) Mourinho italiano affidandogli una rosa finalmente competitiva, quando in realtà la soluzione ce l’aveva in casa. Chissà come sarebbe andata se Stramaccioni avesse avuto un’altra chance?

Chi non sembra proprio avere dubbi è una parte di tifosi interisti, che dopo l’1-4 col Cagliari hanno preso la palla al balzo e hanno rilanciato la loro campagna. Un hashtag inequivocabile, #Mazzarrivattene. L’anno scorso ha ritrovato l’Europa, quest’anno è partito bene: un simile astio per una sola sconfitta sembrerebbe immotivato. La verità è che Mazzarri, con i suoi atteggiamenti da Messia e le sue scuse ai limiti del comico, è uno che da amare è difficile, al massimo lo sopporti. A patto però che vinca, altrimenti il credito si esaurisce subito ed iniziano mugugni e hashtag. Farà bene a tornare a far punti, altrimenti potrebbe davvero concretizzarsi il rischio di un esonero a furor di popolo, il primo della carriera. Poi chi glielo dice al Walter nazionale che ha perso un altro record?

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