Napoli's Arkadiusz Milik (R) and Sampdoria's Omar Colley in action during the Italian Serie A soccer match SSC Napoli vs UC Sampdoria at the San Paolo stadium in Naples, Italy, 02 February 2019. ANSA/CIRO FUSCO

Si puo’ applaudire chi non si sacrifica per la gente!?

Negli ultimi giorni la Lega Serie A ha approvato all’unanimita’ la proposta del taglio degli stipendi ai calciatori di tutti i club della massima serie italiana. Nello specifico l’intervento prevede una riduzione di un terzo (33 per cento nel dettaglio) della retribuzione totale annua lorda se non si riprenderà l’attività, e di un sesto (17 per cento, due mensilità medie) se nei prossimi mesi si dovesse portare al termine la stagione.

I club, chiarisce la Lega, definiranno gli accordi con i tesserati, qualcuno potrebbe anche accordarsi su una cifra inferiore, non tutte le societa’ pero’ sono d’accordo (vedi il Napoli), in quanto proprio il club azzurro ha dei contenziosi in sospeso con i propri calciatori. La proposta dunque prevedeva una modifica, al fine che nel comunicato non fossero messe le cifre eventuali di perdite, sostenendo che avrebbero potuto creare un danno di immagine al sistema calcio. Alla fine, dopo una lunga discussione, è stato deciso che non era il caso di fare conoscere queste cifre, così anche De Laurentiis ha votato a favore del taglio agli emolumenti ai giocatori. Ma la proposta firmata e l’accordo preso anche con i club ha indispettito non poco l’AIC, che nella stessa sera ha reso nota la risposta: “E’ una proposta vergognosa e irricevibile”  il vicepresidente Calcagno risponde, e poi continua  “e’ chiara l’indicazione, si vuol far pagare solo ai calciatori gli eventuali danni della crisi. L’unica parte rilevante del comunicato della Lega è l’inciso con cui si dice che le squadre dovranno negoziare le modifiche contrattuali con i singoli giocatori”.

Ma la domanda che tutti si pongono e’: si sta chiedendo un sacrificio cosi grande ad una categoria che guadagna fior fior di milioni all’anno?

Per la maggior parte dell’opinione pubblica no, in quanto magari molte persone ancora devono capire il mondo che situazione sta patendo. Complessivamente dati alla mano i club avrebbero dei grandi risparmi, magari da investire nel pagamento dei dipendenti in cassa integrazione, oltre che, cosa più importante, aiutare chi ne ha più bisogno. Il sacrificio è irrisorio a mio modesto parare, la maggior parte dei calciatori in questi anni ha messo da parte abbastanza da sfamare l’intero paese, in fondo loro sono quei modelli di comportamento che vengono seguiti dai più giovani.

Concludendo con una citazione che calza a pennello: “da grandi poteri derivano grandi responsabilità”.

Francesco Reale

Mi chiamo Francesco Reale, sono nato a Napoli ed ho 22 anni. Mi sono diplomato all’I.S.S Giancarlo Siani di Napoli ed attualmente frequento il terzo anno di università, presso la Federico II di Napoli, alla facoltà di lingue, culture e letterature moderne europee.

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