Samp, grido di gioia al 93′. L’Inter allunga, +4 dalla Fiorentina. Napoli-Roma a reti bianche

Il punto sul campionato

La Sampdoria salva la pelle in extremis. All’Olimpico, contro la Lazio, non è stata facile. Tant’è che gli uomini di Montella erano passati in svantaggio nella ripresa, grazie ad una rete di testa di Matri. Eppure sembrava un risultato bugiardo per quel che si stava vedendo in campo. Dopotutto il Doria non stava sfigurando per niente e l’ennesimo ko, il quinto di fila, avrebbe potuto compromettere ulteriormente i piani di Montella. La Samp non naviga in buone acque e la zona retrocessione non dista tanto. Il lavoro paga, eccome se paga. Minuto 93, punizione dalla distanza di Zukanovic. Il bosniaco parte, la palla supera la barriera, la rete si gonfia. L’apoteosi. Calvarese fischia la fine della partita e i blucerchiati conquistano un punto importante a Roma, contro la Lazio. Primo punto della gestione Montella e la consapevolezza che la svolta passa dalla Capitale. La Juventus non stecca nello scontro diretto contro la Fiorentina. Allo Stadium i viola passano addirittura in vantaggio dopo tre minuti con un rigore, dal dischetto Ilicic non sbaglia e buca Buffon. I bianconeri non stentano ad osare e non passa molto che, al 6′, è proprio l’ex di turno Cuadrado a portare il match in parità. Una gara difficile, combattuta da ambo le parti. Entrambe concedono poco, ma nella ripresa arriva la svolta: prima Mandzukic, poi Dybala: 3-1 Juve. La Fiorentina si arrende, ma non si abbatte. Il campionato, dopotutto, non è ancora finito e la sconfitta non compromette i piani dei Della Valle. La squadra gigliata non si allontana dai piani alti della classifica, ma al tempo stesso la Juventus sta tornando in quelle zone per ambire allo scudetto o ad un posto in Europa. L’Inter, grazie al ko della Fiorentina, allunga proprio sui viola. Il vantaggio inizia ad essere di +4. Roberto Mancini ambisce allo scudetto e se prima poteva nascondersi, lasciando lavorare la sua squadra e chiedendo tempo prima di vedere i risultati, adesso no. Adesso è la classifica a parlare per lui. Il poker rifilato all’Udinese dimostra che i nerazzurri sono cinici, sia in casa che fuori. E il Mancio può sorridere. Il big match tra Napoli e Roma termina a reti bianche. Gli azzurri sprecano, i giallorossi ringraziano ed omaggiano un super Sczsesny, protagonista indiscusso di tutta la retroguardia di Rudi Garcia. Tra le due, chi avrebbe meritato di più, è proprio il Napoli, ma nel calcio bisogna gonfiare la rete. Dopo il Carpi, il Milan viene fermato nuovamente da un fanalino di coda. A San Siro il Verona di Delneri racimola un pareggio (1-1), ma che porta a casa comunque un punto prezioso. Se in terra scaligera possono sorridere, per quel che si può vista la situazione in classifica, a Milano, invece, non sono dello stesso avviso. Mihajlovic inizia a ballare, o almeno questo è quello che si percepisce nell’aria rossonera. Il serbo inizia a non convincere e la fiducia della società rossonera è sempre in decrescendo. Il Bologna si conferma una squadra in ripresa, ma soprattutto che fa paura e male. Dopo il Napoli, domenica scorsa al Dall’Ara, cade anche il Genoa. Al Ferraris il grifone non sfigura, ma è vittima delle proprie ingenuità. Gasperini lancia Perotti nella mischia. Il pezzo pregiato dell’attacco si fa espellere con un rosso diretto, lasciando in dieci la squadra. La squadra di Donadoni ci crede e allo scadere gonfia la rete con Rossettini che di testa scavalca Laxalt. Tre punti importanti a Marassi, il Bologna ringrazia Perotti, il Genoa un po’ meno tra i fischi e la rabbia dei propri tifosi.

CHRISTIAN SCHIPANI

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