SALTO DI QUALITA’? A QUESTE CONDIZIONI

Non è partito nel migliore dei modi il mercato del Napoli in vista della prossima e delicata stagione. Se da un lato il rifiuto di Floccari a vestire la maglia azzurra fa nascere dei dubbi circa la solidità e l'ambizione del progetto di De Laurentiis, dall'altro i no perentori a giocatori di qualità, a costi relativamente contenuti, e per di più napoletani come Cannavaro e Quagliarella, gettano ulteriori ombre sulla natura dei  famosi acquisti di qualità attesi. Non poteva essere il buon Fabio quel puntello di spessore capace di incrementare il valore dell'intera retroguardia? Oppure l'omonimo di stanza ad Udine l'attaccante da doppia cifra  in grado di coesistere con il Pocho ed anche con una prima punta di peso? Evidentemente no, se è vero che il presidente è arrivato a negarne l'utilità adducendo scuse di carattere anagrafico, ed addirittura tattico, decisamente traballanti. "Troppo vecchio" il primo e "doppione di Lavezzi" il secondo. Il discorso Floccari, poi,  merita una seria riflessione che trascenda i panni del tifoso ed improbabili scelte di cuore che non appartengono certamente a questo mondo. Bisogna piuttosto chiedersi sul perchè un giocatore nel pieno della sua maturazione fisica e tecnica, a parità d'offerta economica, abbia preferito la piazza di Genova all'ambizioso Napoli del futuro. Liquidare il tutto definendo il giocatore non all'altezza (vedi molti tifosi) o sprovvisto dei necessari attributi (vedi Marino) non ci conduce ad alcuna spiegazione logica e, soprattutto, non ci permette di capire le reali intenzioni della dirigenza partenopea. Può il progetto di Preziosi, prossimo orfano di Milito e Thiago Motta, essere più appetibile di quello napoletano che, stando alle dichiarazioni ufficiali, manterrà i propri gioielli ed inserirà ulteriori giocatori di qualità? Un "no" apparentemente scontato sulla carta assume i connotati del "si" nella pratica delle cose. La domanda successiva da porsi è allora quali giocatori sono alla portata del Napoli e la risposta non può non tenere conto di quattro paletti: progetto, tetto ingaggi, diritti d'immagine e capitolo cessioni.

PROGETTO La famosa "mission", spiegata e allo stesso tempo reinterpretata più volte da De Laurentiis, ci riconduce al discorso Floccari di cui sopra, visto che le questioni economiche e ambientali non hanno nulla a che vedere con il rifiuto dell'attaccante dell'Atalanta. Oltre al guadagno, che riveste sempre un ruolo di primo piano, sono infatti le ambizioni della società a far pendere l'ago della bilancia da una parte piuttosto che dall'altra. Alla soglia dei ventotto anni, e con la prima e forse ultima occasione di affermarsi definitivamente a certi livelli, è ingeneroso parlare di cuore e attributi. Questo al di là di qualsiasi apprezzamento tecnico e tattico sul Floccari calciatore, che può piacere o meno. A differenza dell'episodio Bianchi, però, non tutto il tifo si è schierato in una aperta posizione di condanna del giocatore, dimostrando maggiore maturità e una presa di coscienza decisamente più obiettiva, e meno credulona, rispetto al recente passato.

TETTO INGAGGI Un punto nodale questo. Fino ad ora Marino è riuscito a calmierare tale voce, acquistando giovani di prospettiva dalle richieste economiche piuttosto contenute. Il bello arriva ora che quei giovani inizano a riscuotere un certo appeal, e di conseguenza sono affascinati da sirene sempre più forti, ed allo stesso tempo il Napoli, se realmente vuole effettuare il salto di qualità, non può più fissarsi su quel target ma volgere lo sguardo verso calciatori di un certo livello, maturi, e quindi decisamente più onerosi. La crescita degli ingaggi è ineluttabilmente proporzionale a quella degli obiettivi: il che non significa, si badi bene, un aumento complessivo ma una maggiore e miglior stratificazione di questi all'interno della squadra.  Il tetto di un milione va dunque rivisto e con esso tutti i discernimenti sull'utilità dell'uniformità che ha caratterizzato il Napoli fino ad oggi. La qualità, se reale, va pagata il giusto.

DIRITTI D'IMMAGINE Contrariamente a quello che la maggior parte dei tifosi pensa il caso della società azzurra non è affatto isolato e non rappresenta necessariamente un impedimento all'acquisizione di giocatori di una certa levatura. Il Real Madrid e il Manchester United, per citare l'esempio di due delle società più blasonate e ambiziose in ambito europeo, "sfruttano" la visibilità dei propri calciatori più rappresentativi per incrementare i guadagni. Tale attività congiunta tra il club ed il giocatore può o meno includere le sponsorizzazioni individuali. Per restare in tema degli esempi riportati, le merengues impongono a tutti i propri tesserati la cosiddetta clausola "Figo" per cui il 50% dei diritti d'immagine finisce nelle casse della società, che può dunque permettersi ingaggi "galattici" ai propri calciatori. Proprio per questo motivo tale questione si ricollega direttamente alle retribuzioni dei top player azzurri come Lavezzi ed Hamsik. Se De Laurentiis vuole continuare a gestirne tale aspetto deve necessariamente rivedere verso l'alto i rispettivi ingaggi. Non può infatti pretendere la botte piena e la moglie ubriaca.

CAPITOLO CESSIONI La tematica, recentemente trattata dalla nostra testata, non è affatto da sottovalutare e nemmeno di facile soluzione. Per poter investire pesantemente bisogna tenere ben presente la necessità di sfoltire una rosa composta da oltre trenta giocatori (contando prestiti e comproprietà). Molti di questi sono mediocri elementi di serie cadetta legati però al Napoli da contratti lunghi e piuttosto onerosi se rapportati al loro effettivo valore. I vari Bucchi, De Zerbi, Pià, Rullo, Aronica, Rinaudo e Pazienza, tra gli altri, oltre ad essere stati un buco nell'acqua da un punto di vista prettamente sportivo rischiano di creare disagi ancora più gravi a livello patrimoniale e, di conseguenza, con ricadute sui futuri investimenti. Toccherà a Marino, che li ha personalmente scelti e messi sotto contratto, sbrogliare la matassa, restituendo al contempo risorse economiche e fluidità di manovra al Napoli in vista del prossimo mercato.

 

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