Da Roma: “Primi 15′ da incubo”
L’esito della gara del San Paolo per i giallorossi denota scricchiolii sinistri e un segnale chiaro e preoccupante:la Roma si sta dissolvendo nel suo possesso palla. Possesso palla sterile, accademico, a tratti irritante. E se la gara col Cesena aveva mandato indizi inequivocabili in tal senso, quella odierna scoppia fragorosa come una implosione che rischia di minare le certezze di una squadra che, nel momento in cui sembrava averle trovate (vigilia di Roma-Bayern) viene ora a trovarsi incerta e smarrita. Senza storia e senza recriminazioni di sorta la Roma ritorna da Napoli riportando la seconda sconfitta di questo suo campionato concludendo una sorta di miniciclo che, al tirare delle somme, la pone di fronte a difficoltà oggettive legate all’interpretazione poco chiara delle gare. I primi 15 minuti di gara sono da incubo, con il Napoli che muove veloce palla togliendo tempi del pressing alla Roma e muovendo palla senza difficoltà sulla profondità, trovando corridoi di facile lettura e sviluppo del gioco,e lavora benissimo sulle catene esterne creando superiorità in fascia rubando palla, ripartendo con velocità supersonica sugli spazi davanti all’esterno alto di centrocampo (Callejon e Insigne). Gli azzurri non consentono ai giallorossi movimenti dietro alle linee, serrando i due reparti con distanza minima e muovendosi compatti anche quando attaccano mettendo i centrocampisti giallorossi dentro la ragnatela di passaggi: con una modalità di gioco avanti-dietro e cambi di gioco sulla palla scaricata trova maniera di sorprendere altresì la Roma sul lato debole; Hamsik crea la superiorità sul lato che il Napoli sceglie (di solito il sinistro) per sfondare e il primo tempo si conclude con la Roma che riesce a limitare il passivo soprattutto grazie ai legni della porta. Nel secondo tempo i giallorossi hanno una reazione importante, grazie alla velocità con la quale alzano il palleggio, ma soprattutto grazie alla qualità di Pjanic e Keita che consente di trovare corridoi di passaggio che fanno saltare le linee di pressing avversarie:diventa così più facile trovare la rifinitura o la linea di fondo e trovare alcune situazioni propizie per il gol. Benitez corre ai ripari e inserisce Gargano per dare solidità e filtro al centrocampo, trovando la chiave di volta per mantenere il vantaggio fino al novantesimo. Dall’altra parte Garcia prova a dare sostanza e peso alla sua fase offensiva inserendo contemporaneamente Iturbe e Destro, ma ormai il Napoli ha serrato le fila e trovato il suo assetto migliore per mantenere equilibrio e distanze tra i repart: la conseguenza è quella di trovare compattezza e appoggiarsi sulle ripartenze in campo aperto. Ed è proprio su questo quadro tattico che trova il raddoppio che chiude i conti.
romanews