Il ritorno del Magnifico

I novanta minuti di Cagliari con una prestazione convincente hanno sancito il rientro in pianta stabile di Lorenzo Insigne nello scacchiere di Rafa Benitez e con lui anche la rinascita di giocatori come Callejon e Hamsik. Si prospetta un finale di stagione da vivere come protagonista per il folletto di Frattamaggiore.

Lo si era già avvertito che qualcosa stesse cambiando al minuto 85’ della semifinale di Coppa Italia contro la Lazio, punto più basso della stagione azzurra. Si alza Lorenzo Insigne dalla panchina, entra in campo e al primo pallone giocabile parte da centrocampo superando come birilli i difensori laziali. Solo il più fortunato degli interventi evita l’apoteosi ma la luce quella sera al San Paolo si è riaccesa, non solo per lo “scossone” del Presidente. Lo stesso Lorenzo a fine gara, seppur amareggiato per l’eliminazione, si fa portavoce del gruppo accettando il ritiro di buon grado e portando tutto il suo entusiasmo al servizio della squadra.

Anema e Core– Ecco, l’entusiasmo, una parola che sembrava persa in casa Napoli sin da quella notte di Bilbao e fugacemente riaccesa dopo i lampi di Doha. Lorenzo ha riportato il sorriso in un gruppo apparso vittima di se stesso. Sarà anche un caso ma da quando è rientrato Insigne anche Callejon ha ripreso a segnare e Hamsik a sfornare assist. Ci eravamo tutti fermati al Napoli arrembante fino ad inizio Novembre dove Lorenzo e Calletì erano l’”anema e core“ di questa squadra a supporto di un ingranaggio prefetto, rotto solo per la sfortuna di quel crociato saltato. Ma quell’asse è tornato a girare nel pomeriggio di Napoli-Fiorentina, ad un girone di distanza, quasi 5 mesi dopo.

Calle InsigneI numeri di Lorenzo – Solo 15’ finali contro i viola per Insigne che riesce, comunque, a trovare il modo di mettersi in mostra: minuto 89’, cross dalla sinistra a tagliare l’ara di rigore per il liberissimo Josè che torna ad esultare dopo 3 mesi di digiuno forzato. La squadra sente di potersi fidare di Lorenzo e anche Hamsik sembra sollevato e con spirito più guascone come ai vecchi tempi. Altri 20’ per il Magnifico anche in terra tedesca nella serata europea perfetta dove mette ancora il suo zampino sfoderando il secondo assist consecutivo stavolta per l’amico dei “selfie” Manolo Gabbiadini autore della quarta rete della serata. E si arriva a domenica scorsa dove, dopo 161 giorni, finalmente si rivede spuntare dal 1’ la maglia azzurra numero 24 dall’imbocco degli spogliatoi del Sant’Elia. Novanta minuti di corsa e fantasia con lo zampino nel gol del raddoppio negatogli solo dalla testa dell’amico Balzano, suo compagno a Pescara, che ha preferito far comparire il suo nome nel tabellino invece di quello di Lorenzo.

L’arma letale – Ed ora Rafa Benitez e la squadra tutta hanno la consapevolezza di poter fare affidamento al 100% su Lorenzo il Magnifico. Una variante tattica non di poco conto, quasi un arma letale per il tecnico spagnolo che può finalmente ritrovare gli equilibri del 4-2-3-1 che anche lo scorso anno gli avevano permesso un finale di stagione a ritmi molto alti. L’obiettivo bis in Coppa Italia è sfumato ma le ultime gare hanno riacceso le speranze di un posto al sole in campionato e consolidato le aspettative di un sogno europeo che manca da 26 anni. In una settimana si è restituita consapevolezza al gruppo della propria forza e la qualità di Lorenzo non potrà che accrescerla.

La serata più bella si augurano tutti che debba ancora venire o meglio che arrivi a Maggio e che sia tutto “Magnifico” come Lorenzo che si è ripreso il suo Napoli per portarlo sempre più in alto.

Antonio Lembo

Laureato in Ingegneria Elettronica nel 1999 e Giornalista Pubblicista dal 1996 grazie all'esperienza formativa in Rotopress.

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