Ripresa allenamenti, il preparatore Meo:” Sedute individuali limitano il nostro lavoro. E per l’aspetto mentale..”

 

In questi giorni si sono scaturite polemiche eccessive in merito alla ripresa degli allenamenti per le squadre di calcio. Ordinanze regionali e nota del Viminale permettono l’inizio delle attività di allenamento individuale già da oggi, ma il Ministro dello Sport Vincenzo Spadafora con un post pubblicato sulla pagina facebook ci ha tenuto a ribadire che la posizione del governo non cambia, con la ripresa degli allenamenti fissata per il 18 maggio.

Ma al di là della data di inizio, quando si riprenderà le squadre dovranno adottare allenamenti individuali rispettando tutte le norme per  il rispetto della distanza anti contagio Covid-19. Inoltre, come lo stesso Ministro dello Sport ci ha tenuto a precisare, non c’è alcuna certezza in merito alla ripresa dei campionati.

In virtù di ciò,  la nostra redazione ha contatto il prof. Pasquale Meo, preparatore atletico che da diversi anni svolge la sua professioni in diverse società sportive campane ed attualmente in forza alla società ASD Cimitile.

  Al professore Meo abbiamo chiesto come potrà essere una ripresa degli allenamenti con le nuove norme da rispettare ed in modo particolare quale può essere la motivazione di un calciatore nel sapere che molto probabilmente non ci sarà come fine ultimo la consueta partita ufficiale.

Le squadre di calcio torneranno ad allenarsi in maniera individuale e rispettando tutte le norme anti contagio. In una condizione mai adoperata fino ad ora, quanto sarà importante il ruolo del preparatore?

“Per quanto riguarda gli allenamenti individuali questi in primis vanno a limitare molto il ruolo del preparatore perché non potrà seguire personalmente il lavoro dei calciatori e quindi non potrà monitorare in tempo reale la condizione fisica, oltre alla corretta esecuzione degli esercizi da fare. Poi parliamo di allenamenti che comunque tendono a migliorare la condizione fisica generale del calciatore ma non sono specifici per il calcio, sport di situazione, dove il sistema nervoso, oltre a quello muscolare, svolge un ruolo fondamentale nel miglioramento della condizione fisica.”

Dopo due mesi di inattività per un preparatore come sarà riorganizzare il lavoro?

“Visto i 2 mesi di stop il preparatore, per i dilettanti sicuramente sarà costretto a ripartire da 0 mentre nei professionisti forse la situazione cambia tenendo in considerazione che comunque i giocatori si sono allenati, ma in entrambi i casi sicuramente non si può prendere in considerazione allenamenti fatti 2 mesi fa. Nei professionisti sicuramente i calciatori avranno avuto un programma di allenamento da fare a casa, nei dilettanti penso di no(e su questo spero di sbagliarmi) o sicuramente non sarà come quello dei professionisti che anche nelle proprie abitazione hanno a disposizione più spazi e attrezzi per potersi allenare.

Sicuramente chi si sarà allenato con costanza avrà una condizione fisica migliore rispetto a chi si è allenato poco o niente, ma in entrambi i casi per raggiungere una condizione fisica ottimale ci vorranno allenamenti specifici per il calcio.”

Ad oggi la ripresa dei campionati appare decisamente incerta. Come si motiva un calciatore durante gli allenamenti senza il fine ultimo della partita ?

“L’aspetto mentale come sempre sarà una componente fondamentale, perché  non è semplice allenarsi in un momento in cui non si sa se i campionati ripartiranno con certezza e a fare la differenza è sempre la motivazione data dal voler raggiungere un obiettivo che nel calcio é quello di voler giocare la partita e vincerla. A questo poi aggiungere questo brutto periodo che stiamo attraversando caratterizzato da ansie e preoccupazioni che sicuramente andranno ad intaccare la sfera emotiva del calciatore e quindi anche quella psicologica”

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