IL RE MIDA DI NAPOLI!

Belli e spreconi.  Ora ne abbiamo la certezza. Il Napoli non sarà sicuramente la squadra più forte del campionato , ma sicuramente vanta un indiscutibile primato , ovvero quello di squadra maggiormente autolesionistica della serie A. E’quanto avranno pensato i tifosi azzurri al pareggio del Genoa , arrivato quasi come un presagio , dopo che gli azzurri avevano divorato una quantità incredibile di occasioni ed essere passati in vantaggio grazie ad un goal ( in fuorigioco) di Gonzalo Higuain. Fortunatamente per gli uomini di Benitez , la mediocrità della classe arbitrale in campo questa volta ha remato a favore ,  e non contro come successo contro la Juventus. Calvarese assegna nella ripresa un rigore piuttosto generoso per una spinta di Kucka ai danni del Pipita e quest’ultimo realizza nuovamente dal dischetto , portando la propria squadra nuovamente al terzo posto in solitaria , a sole sei lunghezze da una Roma che sembra sempre più in crisi di gioco e vittorie. Vittoria che lascia l’amaro in bocca  , sia perché ottenuta su due episodi quantomeno dubbi a favore, sia perché ancora una volta questa squadra ha palesato i difetti narcistici che troppi punti sono già costati quest’anno , in particolar modo nelle sfide interne al San Paolo. Non è pensabile che una squadra capace di creare talmente tante occasioni da goal rischi puntualmente di ritornare negli spogliatoi a bocca asciutta. E sicuramente non può essere sempre Higuain a vestire i panni di Re Mida e trasformare tutto in oro. Anche ieri , nonostante flebili progressi rispetto alle precedenti gare , i compagni di reparto dell’argentino hanno parzialmente steccato la gara. Callejon ha messo il piedino in occasione del primo vantaggio e sfruttato qualche lancio di Inler ( davvero insufficiente al rientro) , De Guzman ha garantito equilibrio e velocità ma è stato l’artefice sprecone delle palle goal più clamorose degli azzurri. Hamsik lo si ricorda per i venti minuti iniziali prima di ricadere puntualmente nel mondo dei sogni. Di Mertens non ci è dato sapere. Troppo poco , considerando quanto l’attacco azzurro fosse lo scorso anno l’arma in più per conquistare la Champions. Di contro, rimane la splendida prestazione di Gonzalo Higuain : l’argentino è di un paio di spanne superiore a tutti i suoi compagni , non esiste azione da goal che non parta dal suo piede assolutamente fatato. Trattenerlo a Napoli , anche considerando le dichiarazioni di stima e affetto rese a fine gara nei confronti dei napoletani , costituisce il tassello fondamentale per costruire un futuro al vertice. Non facciamo scherzi sgraditi al termine del campionato. Grazie.

Il fortino di Rafa. Ma , in mezzo ai soliti difetti di fabbrica , ciò che conta è sempre il risultato finale. L’importante era vincere per dare continuità ai risultati che , ad oggi , dicono che Rafa Benitez sta eguagliando la posizione di classifica dello scorso anno ed intravede la possibilità di agganciare una Roma in difficoltà. Il tutto in mezzo al solito mare di critiche da parte di chi ancora non riesce ( o non vuol) capire che questa squadra è , forse anche di più dello scorso anno , lontana parente di quella che vive nella mente del tecnico madridista. La verità è che Rafa Benitez è un vincente da sempre : lo è stato fuori dall’Italia , doveva per forza di cose esserlo anche in un campionato italiano ormai in declino. E quindi aumenta notevolmente il rimpianto di cosa avrebbe potuto conquistare il buon Rafa se solo si fosse avuta una maggiore lungimiranza sul mercato e non si fossero sprecati soldi per garantire contratti pluriennali a calciatori voluti dal precedente allenatore che , con molto poco garbo , ha preferito poi tentare avventure molto poco fortunate in altri lidi pieni di nebbia calcistica e non solo.

Chi lo fa il mercato? E , in quest’ottica , non può che rientrare la società. Intendiamoci. Il mercato di riparazione ha portato a Napoli giocatori che sembrano davvero validi. Strinic sta dimostrando di essere stato davvero un acquisto azzeccato ed ha definitivamente sistemato i buchi sull’out di sinistra. Gabbiadini lo conosciamo : ha ancora bisogno di tempo per calarsi nella mentalità degli schemi di Benitez ma sappiamo che esploderà. La domanda è però un’altra : era davvero necessario investire subito una cifra così ingente per portare adesso a Napoli l’ex sampdoriano , quando anche ieri il Napoli ha palesato gravi carenze in mediana? L’imbarazzante prestazione di Inler è stato l’emblema della pochezza del centrocampo azzurro e conferma il perché ormai Benitez lo abbia relegato ai margini della rosa. Ci si chiede , pertanto , su quali parametri la società faccia il mercato nel momento in cui le direttive del buon Rafa non vengono seguite. De Laurentiis dichiara di sapere che difesa e centrocampo vanno rinforzate. Il procuratore di Inler dichiara di aver rifiutato offerte faraoniche per il suo assistito. E tutti i tifosi si domandano quanto possano pesare in termini di punti queste presunte e pericolosissime dichiarazioni d’amore. Per cause di forza maggiore , spesso anche gli innamorati si allontanano. Capito , Gokhan?

NICOLA MOSCATO

 

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