Quando sarò grande…(?)

 

Il Napoli è stabilmente ormai da qualche anno in cima al campionato. Si oscilla tra il 2º e il 5º posto, ma senza mai ambire fino alla fine alla conquista del titolo. Sicuramente anche per meriti della squadra piemontese che non lascia molte chance alle inseguitrici. La formazione partenopea rispetto alla scorsa stagione ha notevolmente migliorato l’organico in tutti i settori. La cessione d’Higuain non s’è accusata più di tanto, tant’è che il Napoli è la squadra che segna di più in Serie A. Nonostante questo persiste sempre il solito problema: venire meno nelle gare che contano. Gli azzurri esprimono a detta di tutti il miglior calcio, e negli 11 titolari non sono inferiori a nessuno o quasi. C’è quindi qualcosa che non quadra. Il tallone d’Achille sembra essere la personalità. I calciatori azzurri metaforicamente parlando, potremmo paragonarli ad uno scolaro che ha grandi potenzialità, ma non si applica, non rendendo quanto potrebbe. Nelle gare che contano, la concentrazione sembra andare a scemare con il passare del tempo. Infatti, a Madrid e a Torino, sono stati disputati due fantastici primi tempi, poi sono stati subiti nella ripresa complessivamente 5 goal senza segnarne nemmeno 1. Un dato preoccupante su cui Sarri deve lavorare molto.
Come la scorsa stagione a Febbraio si è compromessa una stagione. Nulla è ancora perduto, ma l’ambiente è stanco di aggrapparsi alla forza della disperazione, sperare in un miracolo, credere in un sogno. Servono più fatti e meno chiacchiere.

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