Pancaro a PN: “Ancelotti un grande, ma questo Napoli non basta! I suoi difensori guardano anche l’uomo”

E dopo Strada, Pianetanapoli.it porta in esclusiva ai suoi microfoni un altro “allievo” di Ancelotti: Giuseppe “Pippo” Pancaro, che sotto la gestione di Carletto al Milan ritrovò lo smalto dei tempi migliori (laziali, su tutti) schernendo di fatto quelli che a 32 anni l’avevano oramai considerato bollito; in rossonero, in due stagioni (2003-2005) riuscì a vincere quasi tutto, un campionato e due Supercoppe (una Uefa e l’altra italiana). Ha degnamente incarnato la nobile figura del “gregario”, rappresentando una validissima alternativa al fuoriclasse Maldini: mago Galliani ci vide bene pure con lui.

Ecco l’intervista completa:

Chi è Ancelotti per Pippo Pancaro?

“Un grande uomo, una persona genuina, perbène. E poi… beh, un grande allenatore. Ma quello è scontato, basti guardare ciò che ha vinto in carriera”

Molti calciatori lo considerano il miglior allenatore mai avuto. Ma oltre al carisma, alla personalità e alla caratura che conosciamo, cos’ha di speciale quest’uomo?

“Una persona vera, che si fa voler bene, che ti fa sentire parte di un progetto; coinvolge tutti. Al centro ci mette prima la qualità dei giocatori, poi la sua idea. Ripeto: è davvero impossibile non volergli bene”

E l’allenatore, invece: quali i suoi metodi? è un tipo maniacale o “light”?

“Nel corso degli anni, essendo molto intelligente, si è adeguato alle varie situazioni, alle nazioni in cui ha lavorato, ai vari giocatori, cambiando. La costante di sempre è che dovunque è andato ha vinto, e l’ha fatto in modi diversi. E questa credo sia la sua più grande qualità”

Ha vinto ogni cosa, ovunque e comunque. Proviamo a smentire un luogo comune: Ancelotti è molto più d’un “gestore”?

“E’ un gestore, è un tattico, un tecnico, uno psicologo. E’ tutto!”

Meglio nelle competizioni europee, nel vincere le gare secche piuttosto che i lunghi tornei: per Ancelotti, la strategia vince la tattica?

“Per quanto concerne i risultati, non si discute proprio. Penso sia il tecnico italiano più titolato. Quindi, da quel punto di vista, il Napoli ha preso una garanzia. In Italia vinse un campionato con noi, al Milan, e non mi sembra poco. Poi, è normale che bisognerà comprargli due/tre campioni, che lui saprà gestire alla grande”

Ha dimostrato di saper come arrivare fino in fondo in tutte le competizioni, sfruttando ampiamente le rose a sua disposizione: dovremo scordarci del Napoli dei “titolarissimi”?

“Sarri ha fatto un gran lavoro, e questo è un dato di fatto. Lo dicono i numeri. Dopodichè, Ancelotti ha altre straordinarie qualità. Il punto cruciale è un altro: se si vuole che il Napoli competa alla pari della Juventus per vincere, a mio avviso l’organico attuale non basta. Altrimenti sarà difficile, anche per Ancelotti, farà meglio di quello che ha fatto Sarri”

Perchè sceglie proprio Napoli, secondo lei? “Appagato” e/o a caccia d’una sfida?

“Conoscendolo, non è appagato. Sicuramente gli avranno assicurato il rafforzamento della squadra”

De Laurentiis – è noto – non è un Presidente “Paperone”, alla Berlusconi – per intenderci -, di quelli pronti a svenarsi sul mercato: ce la farà Ancelotti ad attirare, da solo, i famosi top player?

“Sinceramente non lo so. E’ chiaro, però, che Ancelotti ha un fascino particolare…”

4-2-3-1 o 4-3-3: nuovo imprinting di gioco, da subito, o la prosecuzione dei meccanismi ‘sarriani’? Cosa s’aspetta?

“Al di là dei sistemi di gioco, saranno i grandi calciatori a fare la differenza: ribadisco il concetto. L’atteggiamento tattico che adotterà sarà una logica conseguenza del gruppo che si ritroverà. Si adeguerà”

Al netto del modulo, difesa a quattro unico caposaldo della sua carriera – salvo emergenze: linea alta e tanto campo dietro? Ed i riferimenti: uomo o palla?

“Palla ma anche uomo, a differenza di Sarri (solo palla). Almeno questi erano i principi che aveva e che ci insegnava al Milan. Stiam parlando del 2005, quindi di 13 anni fa, e pertanto va detto che da quando è andato via dal nostro Paese non l’ho più seguito, né visto. Alta la linea: si comporterà a seconda delle caratteristiche dei difensori che la comporranno. In base agli uomini, Ancelotti apporterà gli accorgimenti del caso”

Alessio Pizzo

Studente in Comunicazione Digitale, appassionato di calcio, tecnologia e buone letture. Vanta già esperienza giornalistica con 100 *100 Napoli

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