Ode a Josè
Quando Rafa Benitez lo portò a Napoli nella stagione 2013/2014, aveva visto lungo, nessuno lo conosceva bene, ma proveniva dal Real Madrid e anche Mourinho era pazzo di lui, facendolo giocare al posto dei grandi campioni che aveva in rosa. Prima stagione ed è subito un botto esagerato, 15 le reti in campionato, ma si fa notare per la grande intelligenza tattica e diventa insostituibile. Secondo anno, si ripete, 11 le reti, ma l’anno non è positivo e si parla di una sua possibile cessione. Arriva Sarri ed è amore a prima vista, lo convince a restare e Josè ripaga la fiducia, sempre presente in campionato, le gioca tutte, solo 7 le reti, ma la sua presenza è imprescindibile. Josè sa fare tutto, terzino per coprire ed aiutare Hysaj, centrocampista esterno per dare superiorità in mezzo al campo, ala d’attacco, suo ruolo naturale con tagli, assist e gol, all’occorrenza fa anche la punta centrale. Ancelotti gli fa giocare quasi tutte le partite e Gattuso non è da meno, ma anche i più grandi amori finiscono, Callejon non rinnova il suo contratto con gli azzurri e lascia la città che lo ha consacrato ed amato. Josè se ne va da gran signore, lascia Napoli dopo 348 presenze, 82 reti, 78 assist, 29 ammonizioni ed una sola espulsione, un giocatore immenso, unico, non esiste un calciatore simile a Callejon, che ha fatto la fortuna di tutti i suoi allenatori, che darà ancora tutto finché il fisico lo sosterrà. Difficilissimo dire addio ad un calciatore e ad un uomo del genere, mai sopra le righe, mai una parola fuori posto, mai un cenno ad un contratto più ricco, insomma un uomo che ha sposato Napoli città, squadra e tifosi, perfetto anche nella vita privata, a questo punto non resta che salutarlo, alla sua maniera… con un inchino. ARRIVEDERCI JOSÈ!