NEL NAPOLI DELLE CERTEZZE L’UNICO K.O. E’ DELL’INFERMERIA

Un inizio di stagione scoppiettante per quel che riguarda i risultati sul campo tra campionato e Champions ma contestualmente l'entusiasmo cresce accompagnato da alcuni grattacapi per la situazione infermeria. Lo staff medico e tecnico della società partenopea dovrà lavorare più del solito in modo da assicurare assistenza a quei giocatori che non sono ancora al meglio della forma fisica. A questo punto la sosta per le nazionali capita in modo opportuno in quanto permetterà ai giocatori di ritrovare la brillantezza necessaria alla ripresa della marcia tra meno di due settimane. 

 

Controtendenza – Un anno fa non si giocava la massima competizione europea, ma ugualmente il Napoli aveva il doppio impegno in Europa League infrasettimanale rispetto al consueto appuntamento domenicale. I giocatori erano meno inclini a subire problemi fisici in quanto la difficoltà legata all'avversario e al contesto generale della competizione risultava minore rispetto alla caratura e allo spessore della Champions League. Non c'era tale dislivello da influenzare lo stato fisico e le energie in campo dei ragazzi di Mazzarri. Quest'anno, invece, gli azzurri sembrano più vulnerabili in senso fisico per l'evidente gap di esperienza e di abitudine a giocare ad alti livelli rispetto alle squadre che figurano nel girone A. 

 

Gruppo A come serie A – Non poteva esserci migliore segno distintivo ad indicare il gruppo stellare di Champions a cui il Napoli è stato assegnato insieme a Bayern, Manchester City e Villarreal. Facendo un pronostico iniziale si penserebbe subito alla difficoltà tecnica di una squadra meteora come il Napoli, che fa ritorno ai vertici del calcio europeo dopo un'astinenza di 21 anni, nei confronti delle dirette concorrenti. E' tutt'altro perchè il Napoli, elevando quel concetto di squadra dalla fisionomia di gioco ben precisa, si sta destreggiando benissimo nel labirinto che conduce ad una potenziale e non impossibile qualificazione al turno successivo. Più che mai dopo il pareggio a Manchester sponda City e la vittoria interna, che sa di rivincita rispetto all'esito di Europa League, contro il Villarreal. Come dichiarato all'unisono dal presidente e dal tecnico il Napoli ha come obiettivo primario la permanenza quanto più duratura nella competizione europea, ma allo stesso tempo si cerca di non accantonare l'andamento in campionato rivolto alle prime posizioni.

 

Certezze sul campo vs trafila di infortuni – In questo primo accenno di stagione tante sono le certezze e le conferme che riguardano la crescita costante del Napoli come squadra capace di lottare ad armi pari contro avversarie superiori e più blasonate. Sul campo arrivano conferme, prima su tutte della difesa firmata De Sanctis, Campagnaro, Cannavaro, Aronica, poi di Zuniga vero jolly esterno più di una semplice alternativa e la collaudata coppia di centrocampo Gargano-Inler. La situazione è diametralmente opposta per quanto riguarda l'infermeria tra giocatori come Britos, Donadel e Dzemaili che hanno subito uno stop prematuro rispetto all'avvio della nuova stagione. In successione e a fasi alterne si sono avvicendati altri infortuni come quelli occorsi a Lavezzi, Cavani, Maggio e Pandev che hanno costretto Mazzarri a scelte repentine per affrontare al meglio e con il potenziale inalterato la gara interna contro il sottomarino giallo e la trasferta epica di San Siro nerazzurra. 

 

Soddisfatti e rimborsati – La maggior parte dei casi può essere ascritta alla vicinanza troppo stretta tra i vari impegni nell'arco di una settimana che può far sentire maggiormente il suo peso con il passar del tempo. In un mese sette infortuni, di cui due avvenuti nell'ultima preparazione estiva, sono tanti ma la causa principale è data da quella famosa competizione europea tanto attesa e gradita quanto gravosa sullo stato di forma degli interpreti in campo. L'impronta fortuita è riscontrabile in senso assoluto solo al caso di Dzemaili che ha subito conseguenze più pesanti rispetto all'iniziale contusione alla caviglia subita nella sconfitta di Verona. In senso opposto si può considerare il caso di Pandev che, per uno stiramento di minore entità al bicipite della gamba sinistra, ne avrà solo per due settimane rispetto al consueto tempo di recupero fissato a due settimane se la fattispecie fosse stata più allarmante. Lo stop di Maggio e Cavani, invece, sono stati causati da un'evidente dispendio di energie rispettivamente contro Manchester, Chievo e Villarreal tale da comportare, per il primo, un affaticamento muscolare e per il secondo una distorsione alla caviglia che hanno influenzato non poco le scelte tecniche di Mazzarri in vista degli impegni successivi. Se i punti fissi della squadra titolare risultano i più determinanti per la competitività e l'esito finale in campo almeno fuori del terreno di gioco si devono recuperare, parimenti agli infortuni, le alternative da un punto di vista puramente tattico e di mentalità di gioco. Questo per soddisfare essenzialmente una necessità: come i titolari giocano a memoria così le alternative devono interpretare il medesimo gioco in modo da incidere con le rispettive caratteristiche nell'economia e nell'inerzia di una partita. L'interscambiabilità in questo caso è l'elemento che consente ad una squadra di lottare con più forze in campo per uno comune obiettivo limitando ovviamente gli infortuni. E' solo una questione di termini, una proporzione azzardata quanto efficace: come il campo ha decretato questa sequenza di infortuni a ripetizione così lo stesso può fungere da sfondo a vittorie inaspettate e gratificanti. Il primo stop stagionale serva da punto di ripartenza e rilancio ulteriore per non “arrestare” la marcia del successo. Sfruttate a perfezione queste occasioni che capitano solo una volta, il Napoli visto sinora non avrà più limiti.

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