NAPOLI, LA MIGLIOR DIFESA E’ L’ATTACCO

Un detto strategico che calza a pennello, una descrizione ricca di enfasi che rappresenta al meglio il 2013 del Napoli. Il dato è certo: la squadra partenopea in 16 partite è riuscita ad andare in rete per ben 31 volte. Una media “zemaniana” di almeno due gol ad incontro, la vera mossa vincente di questa striscia positiva. Da un lato una riduzione delle classiche amnesie difensive, dall'altra la capacità di ritrovare uomini e mezzi che tra dicembre a febbraio erano venuti meno, proprio sul più bello, proprio nell'unico calo effettivo della Juventus.Ma è confortante da questo punto di vista verificare che la media non è legata ad un unico calciatore, quell'Edinson Cavani travolto di questi tempi dalle troppe, tante, inutili, nocive voci di mercato e di gossip. La verità è che la macchina da gol azzurra ha ritrovato l'apporto dei centrocampisti, uno su tutti Blerim Dzemaili, che dopo anni sfortunati tra Torino e Parma con un solo gol all'attivo e tanti legni, ha finalmente trovato il piede caldo, una caratteristica peculiare per un centrocampista jolly come lui. Il periodo d'oro gli ha fruttato ben 5 dei 31 gol messi a segno nel nuovo anno. L'attacco del Napoli è per ora il quarto di tutta la serie A con 64 marcature, dietro a Roma, Juve e Fiorentina. Opportuno a questo punto non smontare questo meccanismo, ma oliarlo e fortificarlo magari con un vice-Cavani (imprescindibile la riconferma del capocannoniere del campionato), magari con un centrocampista in grado di provare e trovare anche la soluzione su calcio di punizione, e perché no mettere al centro del progetto Lorenzo Insigne, talento in grado di emulare, e sicuramente superare, il suo collega rossonero Stephan El Shaarawy.

 

 

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