NAPOLI – CAGLIARI: A VELE SPIEGATE VERSO L’EUROPA

Tutto sommato quel pareggio non è stato tanto malvagio. Certo è, a conti fatti, l'occasione per poter chiudere quasi definitivamente il discorso sembra essere stata bruciata. Napoli superiore per mentalità, tattica e qualità, altro che miracoli da far accapponare la pelle anche al nuovo Papa.Si riparte dal San Paolo, trasferitosi momentaneamente a Milano domenica sera, e tornato in tutto il suo splendore nella finale di Coppa Italia Primavera dove un certo stile non manca mai di farsi notare. Lasciamo perdere certi discorsi altrimenti non basterebbero mille parentesi per giudicare, e non sportivamente parlando, certi personaggi che crescono nella culla della volgarità più assurda fatta passare per cultura in una terra di barbari vichinghi. Meglio far applausi, invece, ai piccoli napoletani del domani capaci di fare la voce grossa nonostante la netta differenza anagrafica. Pregio e onore alla società che in questi anni ha ricostruito un settore giovanile divenuto inesistente a cavallo tra il periodo fallimentare e la rinascita.I grandi, però, sono altra cosa. L'obiettivo è a portata di mano, le inseguitrici si risvegliano dai sogni e chi ci sta davanti ride oggi perchè chissà se domani non gli toccherà piangere. Di fronte c'è il Cagliari a salvezza conquistata nonostante la bagarre dello stadio che ha tenuto banco per quasi tutta la stagione a piena dimostrazione di come l'Italia, calcistica e non, sia lontana anni luci dagli standard europei più per una questione di mentalità che di opportunità. Il destino è azzurro, basta issare le vele, prendere vento e farsi trascinare fino alla meta senza paura e senza cattivi pensieri perchè se la vela, a Napoli, ha fatto bella figura, il pallone può davvero dare magia e spettacolo ad oltranza.

Cagliari. Il duo Pulga-Lopez arriva a Napoli senza grossi patemi d'animo: decimo posto in classifica, 42 punti in cassaforte e la salvezza ormai raggiunta. Passano in secondo piano anche le varie assenze dovute a squalifiche e infortuni. Solito 4-3-2-1 molto stretto e basato sul contropiede con gioco manovrato e fluido. Centrocampo molto più muscolare data l'assenza di Conti e con l'osservato speciale Nainggolan in cabina di regia; Thiago Ribeiro e Ibarbo cambieranno spesso posizione al fianco di Sau sulla trequarti evitando di dare punti di riferimento alla difesa partenopea. Occhio alla velocità del colombiano soprattutto nell'uno contro uno così com'è meglio diffidare dal terzino brasiliano Avelar spesso sganciato in fase propulsiva. Pochi dubbi e tanta sostanza anche in difesa con Astori, altro obiettivo azzurro, e Perico con Ariaudo in panchina.

Indisponibili. Pisano, Cossu; Pinilla e Conti (squalificati)

Formazione (4-3-2-1) Agazzi (1); Perico (24), Rossettini (15), Astori (13), Avelar (8); Dessena (21), Nainggolan (4), Ekdal (20); Sau (23), Ibarbo (28); T. Ribeiro (19)     All. Ivano Pulga-Diego Lopez

Ballottaggi. Avelar 70% – Ariaudo 30%

Napoli. Tutto è nelle mani degli azzurri. Il calendario è favorevole e l'entusiasmo non manca. Giusto, comunque, tenere alta la tensione visto che proprio di questi periodi, lo scorso anno, il Catania arrivò all'ombra del Vesuvio nella stessa situazione del Cagliari strappando un pareggio che valse, alla lunga, il terzo posto. Solito 3-4-1-2 di contropiede con squadra larga e difesa alta. Rosati sostutuirà De Sanctis squalificato così come Gamberini prenderà il posto di Campagnaro; tutto confermato in mediana con Dzemaili ancora titolare e Inler pronto a subentrare nella ripresa. Unico dubbio tocca i settori esterni: Maggio resta in vantaggio, ma la possibilità di vedere Zuniga a destra e Armero a sinistra non è così impossibile

Indisponibili. De Sanctis e Campagnaro (squalificati)

Formazione (3-4-1-2) Rosati (22); Gamberini (55), Cannavaro (28), Britos (5); Maggio (11), Behrami (85), Dzemaili (20), Zuniga (18); Hamsik (17); Pandev (19), Cavani (7)     All. Walter Mazzarri

Ballottaggi. Gamberini 80% – Rolando 20%; Maggio 50% – Zuniga 30% – Armero 20%

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