Montella: “La squadra non è stanca. A Napoli c’è un po’ di rumore, ma a volte può far bene”
Vincenzo Montella, allenatore della Fiorentina, alla vigilia di Napoli-Fiorentina: “Ho fatto altre valutazioni, con coscienza e doverosamente. Non dobbiamo riparlarne, per me è archiviata la partita contro la Juventus. Pensiamo alla partita di domani. L’auspicio è quello di rialzarsi domani, l’avversario è forte ed in un momento particolare. Dovremo essere bravi, mi aspetto un San Paolo vicino alla squadra e calciatori motivati. Temo il loro orgoglio, ma anche noi ne abbiamo bisogno. A Napoli c’è un po’ di rumore, ma a volte può far bene. Dovremo indirizzare la partita nei nostri binari. La squadra non è stanca, non fisicamente certamente. Andrea Della Valle è sempre presente, dopo la partita ha parlato con il gruppo e oggi è qui. Abbiamo sbagliato a pensare di essere già in finale. Ora pensiamo al Napoli e poi all’Europa League. Da ora in poi serviranno convinzione e condizione fisica e mentale, dobbiamo restare nel gruppone fino alla fine. Non siamo qui per caso, abbiamo la fame giusta. Ma non dobbiamo mangiare qualsiasi cosa, dobbiamo essere lucidi. Badelji, da qualche mese che si è integrato, nel nostro calcio pensiamo che un giocatore debba dimostrare subito qualcosa. Ci ha messo il suo tempo e ora è integrato. Higuain-Gomez? Mi tengo il mio. Abbiamo un’identità, la sua Fiorentina è riconosciuta e c’è voglia di fare ancora di più. Il ritiro del Napoli è una scelta difficile, non vedo né lati positivi né negativi. Una parte sarà sempre scontenta, una parte minima contenta. Ci può stare nell’arco di una stagione. Non credo molto nei ritiri in genere, se non per farli riposare perché a casa hanno molte distrazioni. La cosa migliore è la libertà di scelta. Babacar ha un problema fisico, poi vediamo. Domani mi aspetto che la squadra giochi con la solita convinzione e che non sia depressa, siamo in corsa su tutto. Dispiace che Macia sia andato via da un lato, c’è stata collaborazione per tre anni e grande rispetto professionale e personale. Si è lasciato benissimo con tutti, sono contento per lui perché porta avanti il suo percorso di crescita. Le sue mansioni saranno superiori, le faccio un grande in bocca al lupo e chissà che un giorno non ci ritroviamo insieme qui o da un’altra parte. Mi dispiace aver perso un calciatore come Pizarro, ma non ci sentiamo responsabili. Abbiamo coscienza verso i giocatori, era guarito e poi ha avuto una ricaduta o qualcosa di diverso. Subentra la sua coscienza, ma va capito: voleva andare in Nazionale. Adesso è a disposizione. Vado avanti con Neto perché Tata ancora non sta benissimo. Jorginho è un buon giocatore, ma non ne ho mai parlato con la società. Lo stimo…”.