Mister Fontana si racconta:”Orgoglioso di aver fatto parte del Napoli”. E su Sarri…

Gaetano Fontana, ex centrocampista centrale dai piedi buoni ed attuale tecnico della Juve Stabia in Lega Pro, è stato uno dei protagonisti della promozione nell’aprile 2006 alla C alla B del Napoli allenato da mister Reja.  I tifosi azzurri lo ricordano soprattutto per una punizione dai 35 metri che realizzò al San Paolo nel giorno di Napoli 4-Sangiovannese 1. Con la sua Juve Stabia sta portando avanti un lavoro straordinario, con le vespe che  vedono il primo posto distante due punti. Sulle nostre pagine, l’ex centrocampista azzurro ci parla del momento del Napoli di Sarri.

 

Mister, il Napoli di Sarri sta esprimendo un calcio di altissima qualità. La storia di Sarri può essere da monito anche per altri tecnici che allenano le categorie minori a non arrendersi per raggiungere traguardi sempre più importanti?

“Io penso che nella vita non è importante da dove parti, ma cosa fai per raggiungere un obiettivo. Sarri col suo Napoli sta esprimendo un calcio di grande qualità: è un tecnico ambizioso e si vede che vuole sempre migliorare i suoi risultati. Mister Sarri ha meritato questo traguardo e in futuro gli auguro sempre i migliori successi.  Sarri è partito dalle categorie dei dilettanti ed è arrivato tardi a certi livelli, magari chi parte dalla Lega Pro può essere più avvantaggiato anche se poi dipende dall’idea di calcio che esprimi”.

Tornando alla sua avventura a Napoli, in molti la ricordano per il gol su punizione alla Sangiovannese: in quei giorni si disse una punizione alla Maradona. Che ricordo porta dentro di quella partita e dell’ intera avventura a Napoli?

“Sicuramente non dobbiamo scomodare il Dio del calcio.  Ho un ricordo bellissimo di quella vittoria come di tutta la mia esperienza a Napoli. Si vedeva che il progetto era serio ed importante, ma forse nessuno pensavo di poter raggiungere questi risultati e in cosi poco tempo. Ormai sono anni che il Napoli è costantemente in Europa, lotta per le primissime posizioni in campionato ed ha vinto anche tre trofei. Per me è sicuramente un orgoglio aver far parto di questa società”.

Domenica c’è Napoli-Palermo, una gara sulla carta abbordabile. C’è il rischio di un rilassamento da parte degli azzurri?

“Nel calcio non bisogna mai dare nulla per scontato: se non si affrontano le gare con la determinazione giusta c’è sempre il rischio di complicarsi la vita. Da questo punto di vista però sono fiducioso, il Napoli è cresciuto molto. Dopo Carpi Napoli(0-0) dello scorso campionato, il Napoli ha affrontato sempre col piglio giusto queste partite. Anche su questo Sarri ha svolto un gran lavoro”.

Nel Napoli attuale come caratteristiche tecniche è Jorginho quello che si avvicina di più a Gaetano Fontana? Sempre nel ruolo di centrocampista centrale, cosa pensa del giovane Diawara?

“Si per caratteristiche tecniche Jorgihno è quello che più si avvicina al mio modo di giocare. Anzi, considerata la carriera di Jorginho, sono io che come caratteristiche mi avvicinavo a quelle del brasiliano.  Jorginho è un calciatore di ottime doti tecniche che ha mostrato tutto il suo potenziale sotto la gestione Sarri, mentre con Benitez non avevamo visto tutte le sue qualità. Diawara è un calciatore che per personalità mi impressiona notevolmente: non è facile giocare a Napoli a vent’anni con quella padronanza. Anche per Diawara penso che il lavoro di Sarri sia stato utilissimo: tatticamente ogni calciatore sa cosa fare e questo aiuta tantissimo un ragazzo giovane con grandi doti tecniche”.

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