MISTER, E’ QUI LA TESTA?

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Una volta, una sola volta nella vita sarebbe bello scendere in sala stampa e sentire il signor Walter Mazzarri dichiarare di aver sbagliato qualcosa, di aver commesso un errore di valutazione tecnico-tattico, frasi sentite e ponderate senza essere di facciata. Non certo come quelle pronunciate ad esempio dopo la Coppa Italia per mascherare l’imbarazzante esordio di Vargas. Bravo, bravissimo Mazzarri, nessuno gliene toglie atto; ma un uomo è un uomo e talvolta può sbagliare, a meno che non sia Chuck Norris o Mc Gyver. Che non a caso esistono soltanto nei telefilm.

Non ci giriamo troppo intorno, il Napoli visto contro il Bologna è stato il peggiore di questa stagione. Se non fosse stato per il generoso (ammettiamolo una volta tanto) penalty concesso da Brighi, oggi staremmo parlando di tre punti persi, tre anziché due. Il pareggio non sarebbe mai arrivato semplicemente perché il Bologna stava giocando meglio: meglio messo in campo, aveva il controllo del centrocampo fin dall’inizio della partita, forte di una superiorità numerica in tutti i settori che ha consentito ai rossoblu di essere ben protetti anche nei lunghissimi minuti nei quali il Napoli ha effettuato uno sterile possesso palla. Pioli aveva preannunciato una formazione camaleontica in grado di aderire perfettamente all’avversario e così ha fatto. La fortuna l’ha aiutato con l’episodio del gol di Campagnaro (sì, di Campagnaro, non di Acquafresca), poi gli ha presentato il conto in occasione del rigore. Ma la sensazione percepita allo stadio era che il Bologna sapeva cosa stesse facendo e che lo stava facendo bene. Hai voglia ad auspicare un cambio di schieramento, magari con difesa a quattro e centrocampo a tre: Inler è palesemente a disagio senza un secondo bodyguard, volendo potrebbe essere Hamsik che pure giostra bene da interno. Magari non per sempre, non è giusto snaturare le convinzioni di un tecnico che peraltro ha fatto meraviglie grazie al proprio credo tattico; ma quando la situazione lo richiede non sarebbe male qualche variazione sul tema, così, giusto per far credere che non sottostimiamo né gli avversari né tantomeno gli allenatori (tabù) pronti a cambiare tutto pur di dare battaglia.  

Già, perché poi in fin dei conti è questo che dà più fastidio. A volte sembra quasi che Mazzarri, prima ancora dei suoi calciatori, prenda sotto gamba qualsiasi avversario che non sia il Manchester City o il Milan. Bologna, Parma e tutte queste squadre attendiste vengono affrontate con uno sbadiglio, come se le partite non valessero ugualmente tre punti. In campionato il Napoli sta mollando le posizioni di vertice come se non esistesse un domani, come se dalla prossima stagione non esistesse più l’Europa. Piccolo pensiero maligno, non ce ne voglia il mister: Mazzarri ha assunto un avvocato (ma Bozzo è un procuratore sotto mentite spoglie – gli agenti sono vietati agli allenatori) per contrattare ingaggi futuri. Non è che sotto sotto è già convinto di andar via e prepara alla morte solo le partite che possono dargli visibilità a livello nazionale e internazionale?

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