MEGLIO UNO SCUDETTO OGGI O UNA CHAMPIONS’ DOMANI?

Domanda: è più bello vincere una Champions' League o uno scudetto? Chiedetelo ai milanisti: vi risponderebbero "la Coppa", prima ancora di averla alzata (sgrat); chiedetelo agli interisti, vi direbbero "il tricolore" subito dopo essersi affezionati ad un traguardo che, dopo un lungo digiuno, riescono a tagliare anche senza vincerlo sul campo. E se provassimo a chiedere a qualche presidente, giocatore o allenatore "super partes", cosa vi aspettereste come risposta? Aurelio De Laurentiis, patron del Napoli, non ha dubbi: "Altro che terzo scudetto, io voglio giocare e vincere in Europa!". Qualcuno pensa che sia solo furbizia, perché magari se vinci in Europa, è probabile che l'anno prima hai sbaragliato la concorrenza nel tuo Paese… Acrobazie dialettiche a parte, l'ambizione di De Laurentiis è quella di un presidente che vorrebbe rivoluzionare il calcio, giocarlo a livello planetario e non nei patri confini. Figurarsi come reagirebbe se qualcuno gli raccontasse che in Italia così come in Europa esistono migliaia di società e migliaia di tesserati che, tre volte alla settimana e nel tardo pomeriggio, si ritrovano su un campo in terra per prepararsi al meglio alla loro prossima gara di campionato, che sia Promozione o 1a categoria.

E che quella gente, rispetto alle poche centinaia di professionisti, rappresenta il cuore pulsante dello sport. Ma lo sport non è business, ed il business (ahinoi) non è sport. Non per questo, tuttavia, la risposta alla nostra domanda originaria deve essere immediata ed ovvia. Certo, i brividi di quell'inno europeo così monotono ma così suggestivo non si provano se non in quella competizione da nababbi; ma vuoi mettere il pathos di una notte con quello di trenta e passa settimane passate a fare calcoli, fatture (quelle malefiche) e riti scaramantici pur di sperare di arrivare sopra al Milan o, quantomeno, di batterlo in casa tua (o sua)? Probabilmente, un terzo scudetto a Napoli non se lo immagina nessuno, perché inimmaginabile sarebbe la reazione della gente. In fondo, l'Inter è come se non avesse festeggiato, per non parlare della Juve moggiana: erano quasi abituati, che barzelletta… A Napoli, chi sarà capace di tanto diventerà un eroe e non verrà mai più dimenticato. Forse neanche il presidente, ambizioso com'è, riesce ad immaginare cosa accadrebbe in questa città se la squadra di calcio conquistasse il suo terzo scudetto, tanta è la rabbia (sportiva) covata per anni nei confronti dei soliti noti. E' per questo che si augura la Champions'. Stiamo correndo, anzi sognando, chiaro: ma perché, napoletanamente, la prossima volta il presidente alla nostra domanda non risponde: "Vinco scudetto e Coppa, così non si offende nessuno"?

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