MARIO MASSIMO CARUSO IL FUNAMBOLO MAI ESPLOSO
Mario Massimo Caruso, nasce a Trapani il 30 luglio 1969. E’ proprio nella squadra della sua città che a soli 17 anni esordisce tra i professionisti. Basso e di taglia magra decide di fare il trequartista, ruolo che e’ a quei tempi era sulla cresta dell’ onda. Dopo i primi anni di carriera passati in C con la maglia del Foggia, Caruso esordisce in serie B nell’89, proprio con i rossoneri, allenati da Zeman. Caruso contribuirà seppur giocando poco alla promozione dei pugliesi dalla B alla A nel 1991, ma per lui il momento del salto nella massima categoria viene rimandato. La sua avventura riparte dalla B a Modena, dove Caruso trova finalmente la sua consacrazione. Con i canarini disputa due ottime stagioni, mettendo a segno anche 8 reti Nell’estate del 1993 per Mario è giunto finalmente il momento della serie A. Il Parma ne acquisisce il cartellino e lo gira in prestito a Napoli nell’affare che porta Gianfranco Zola dal Napoli al Parma, Dopo uno scoppiettante ritiro e nelle varie amichevoli estive, dove viene considerato il nuovo tamburino siciliano per similitudine a Zola, durante la stagione non mantiene le attese, anche perchè viene condizionato da problemi fisici all’anca che lo tormenteranno per tutti il resto della carriera. Nel campionato 1993-1994 in cui il Napoli fu allenato da Marcello Lippi che lancio’ i giovani Pecchia e Cannavaro, Mario colleziona appena quattro spezzoni di gara come subentrante e segna l’unico gol in gara ufficiale con la maglia del Napoli nel 2-3 di Ancona in Coppa Italia. A fine stagione Caruso rientra a Parma per fine prestito prima di tornare in B con la Lucchese l’anno successivo. La successiva carriera si artcola soprattutto nell’ Ascoli dove rimane diverse stagioni diventando anche capitano, chiude la carriera nelle serie dilettantische marchigiane.