MARINO: “UN PECCATO L’INGENUITA’ DI GRAVA” ; REJA: “POCA BRILLANTEZZA, TANTA DETERMINAZIONE”

Finisce in parità la sfida tra i galletti e il ciuccio; uno a uno. Palando di numeri per il Napoli, non viene da sorridere; 3 punti nelle ultime 4 gare, troppo pochi se si pensa chi si è affrontato (Rimini, Vicenza, Crotone e Bari) e ancor più preoccupanti vedendo che il campionato presenta più gare lontane dalle mura amiche e contro Bologna, Juventus, Mantova, Brescia e Genoa.

Il primo a parlare è un’ex, che proprio in questo stadio fece il suo esordio grazie a Zeman, Giorgio Di Vicino: “Non è facile nemmeno per il Napoli giocare contro una squadra che piazza nove uomini dietro la linea della palla, è chiaro che per il potenziale che si trovano loro c’è da rammaricarsi per il risultato, ma bisogna sempre valutare anche gli avversari, che vengono qua e danno più del dovuto, come abbiamo fatto noi. Adesso la situazione è difficile, ma non impossibile. E’ chiaro che bisognerà qualche colpo importante, ma credo che la squadra abbia le carte in regola per rinvenire”. Quindi arriva la volta del tecnico pugliese, Giuseppe Materazzi che, anche se tra le righe, lancia una piccola frecciatina al tecnico azzurro: “Il pubblico meritava la vittoria, a me dispiace per il Napoli perché sono simpatizzante di questa squadra, ma sono anche tecnico del Bari e quindi, come logico, devo fare i miei interessi. E’ chiaro che non si vince o si gioca bene con il numero alto di punte, ma solo aggredendo gli spazi e non è facile quando si trova una squadra come la nostra che di spazi, ne concede molto pochi. Reja? Io non posso giudicare, per me il modulo è giusto, ha fatto possesso palla e hanno cercato di aggredire mentre noi puntavamo al contropiede, se avessero segnato un gol sullo zero a zero, sarebbe potuta finire anche in goleada perché avremmo dovuto, per forza di cose, cercare di fare gol e lasciando campo a gente del genere sarebbero stati dolori”.

Sosa in campo, s’è inventato infermiere portando la barella per velocizzare l’uscita dal campo di un calciatore barese, Pierpaolo Marino negli spogliatoi riveste, come d’abitudine, i panni del pompiere nel tentativo di spegnere quegli animi che inevitabilmente vanno a fuoco: “Il pari ci sta stretto perché tutto sommato abbiamo fatto una buona gara, forse non siamo brillanti come un mese fa, ma c’è da sottolineare il gran cuore che ha questo gruppo perché non molla mai e in questo momento di annebbiamento è un fattore importantissimo. Ieri ho visto la gara del Genoa, e posso assicurare che loro hanno faticato più di noi e comunque hanno vinto, nessuno riesce ad accelerare e questo dato dimostra la grande difficoltà del torneo. E’ inutile parlare di chi ha fatto una gara straordinaria, ad esempio Bogliacino lotta, porta la croce e segna. Purtroppo siamo stati un po’ penalizzati dall’espulsione, ma l’arbitro non ha colpe perché a norma ha fatto benissimo, forse è mancato un po’ di buon senso perché Grava ha soltanto peccato d’estrema generosità, è stato un peccato perché insieme a Trotta, sfondavamo molto. Il Presidente? So che è andato via prima degl’altri, tutto qui”.

Proprio così, De Laurentiis ha lasciato lo stadio nel momento di maggiore difficoltà azzurra anche abbastanza contrariato forse perché è stato uno dei pochi a capire che la denominazione “Bar” in calendario non equivaleva ad un’abbreviazione di “Barcellona”. Ironia a parte è un piccolo mistero di giornata; l’altro mistero invece viene risolto con l’arrivo di Edy Reja: “Ho schierato subito le tre punte perché ero sicurissimo del fatto che si potesse creare molto in fase offensiva, purtroppo non è stato così perché gli spazi erano pochissimi, a quel punto ho cambiato nella ripresa, prima con un centrale di centrocampo, poi con Trotta e da quel momento in poi, siamo riusciti a creare molto, peccato per l’ingenuità di Grava, forse l’arbitro è stato troppo fiscale ma la leggerezza c’è stata, e comunque non va dimenticato che abbiamo creato molto anche in dieci uomini. Maldonado? Ha giocato in amichevole con la sua nazionale e noi abbiamo giocato l’amichevole infrasettimanale allo stesso modo, ci sentivamo spesso, poi ha viaggiato in business class, quindi ha avuto a disposizione il suo divano per riposare. Ci siamo rivisti stamattina per la colazione, e mi ha assicurato di stare bene e così ho pensato di non cambiare troppo, mentre David è andato in tribuna soltanto per crearmi qualche possibilità in più dalla metà campo in su, visto che avevamo già schierati cinque difensori e tenendo conto che sia Savini che Grava possono giocare da centrali, era inutile. Il tridente? Sono valutazioni che vengono fatte partita per partita, quindi vedremo in futuro, oggi hanno sofferto anche per la poca brillantezza che ci può stare, l’importante è non perdere questa determinazione”

Si chiude così la giornata, mentre si rinnova l’appuntamento per la gara di Bologna, speriamo di trovare una bella sorpresa nell’uovo di Pasqua…

 

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