MARINO PREPARA L’ULTIMA SCOMMESSA:CONQUISTARE L’EUROPA
Manca poco ormai alla fine del campionato. Stagione tutto sommato da incorniciare per DeLaurentiis e soci visti gli ottimi risultati sinora inanellati. Infondo per una neo-promossa essere a cinque giornate dalla fine con soli due punti da raccogliere per vantare la matematica salvezza e non impossibili desideri europei,se pur attraverso vie minori come un’ eventuale Intertoto, tanto male non è. Tutto secondo programma, tutto come doveva essere per riprendersi quanto era stato tolto da disastrose amministrazioni che avevano cancellato la storia e la gloria del Napoli. La firma dell’insperata rinascita è di quel signore occhialuto che dopo essere passato dal campo come arbitro alla scrivania come giornalista, pensò bene di avvicinarsi alla carriera dirigenziale sfruttando gli insegnamenti di un illustre professore come Italo Allodi. Pierpaolo Marino vide nascere quel vincente Napoli guidato da Maradona, ne fece parte per poi accettare la proposta della famiglia Pozzo, che in quel di Udine voleva proporre un nuovo modello di gestione calcistica. L’attenta politica di scoperta e valorizzazione di giovani talenti da utilizzare per conseguire risultati sportivi e poi cedere a squadre più potenti dal punto di vista finanziario, in modo da tenere i conti del club sempre "in regola", permette a Marino di guadagnare stima e ammirazione nel panorama nazionale tanto da invogliare il “patron” azzurro Aurelio De Laurentiis a chiamarlo per affidargli la più bella e difficile missione in carriera:riportare in auge il club partenopeo. Passeranno i tempi, ma se è vero che le istituzioni restano,beh, nulla è cambiato per l’astuto irpino che con mestiere, sapienza e bravura continua a stupire per capacità e lungimiranza.
Mai come in questo caso ne è esempio “lampante” il nuovo idolo del San Paolo Ezequiel Lavezzi, giovane e talentuoso prodotto di quella fucina di campioni che è l’Argentina,costato appena sei milioni di euro. El Pocho è però solo un esempio di un lavoro sin ora ottimo, basti pensare a Gargano,Hamsik,Mannini, Santacroce e Navarro;giovani signori nessuno ben presto divenuti interessanti realtà appetite da più società. Gli esami però, da queste parti non finiscono mai e per Marino si prospetta un nuovo banco di prova:formare il gruppo che permetta al Napoli di ritornare sui palcoscenici che merita. Ora bisogna forgiare la squadra per centrare l’Europa. Tante le idee e ancor più molteplici le fantasie di una piazza che come nessuno ha voglia e merita di sognare. Non vi è dubbio alcuno che gran parte del lavoro del bravo Pierpaolo dipenderà dall’allenatore che guiderà tale spedizione. Se dovesse rimanere Reja, come tanto vociferare lascia pensare, di sicuro bisognerà operare sul reparto offensivo. Certo l’addio di Sosa e con uno Zalayeta ai box sino a novembre c’è da scegliere chi farà coppia con Lavezzi. Fosse per i tifosi, la scelta sarebbe già fatta e porterebbe il nome del giovane “tulipano” Klaas Jan Huntelaar,fenomeno classe 83 che in quest’anno ha già siglato 35 reti. Sembra però una timido desiderio destinato a spegnersi presto viste le parole del dg partenopeo sconfortato dall’oneroso ingaggio dell’”orange”. Le scelte azzurre potrebbero ricadere sul bisonte svedese in forza al Tolouse, Johan Elmander; una sorta di Sosa ariano con qualche mezzo tecnico in più e con cartellino meno caro. Difficile immaginare Borriello in maglia azzurra, mentre altrettanto avveniristica, ma meno estrema risulta la fantasia Gilardino.Di sicuro bisognerà operare per garantire all’allenatore piedi buoni ed esperti in cabina di regia per aiutare i più giovani a crescere. L’optimum sarebbe Ledesma anche se difficilmente una conferma di Delio Rossi permetterebbe all’oriundo di muoversi da Roma. Scelte importanti andranno fatte per gli esterni: con l’età che avanza sembra d’uopo tutelarsi per la corsia di sinistra. In molti parlano del peruviano Vargas.Non dispiacerebbe il viola Pasqual, che potrebbe anche essere inserito in uno scambio nel caso Domizzi(ormai destinato all’addio) dovesse giocare al cospetto della “Fiesole”. Proprio l’ormai certa partenza del centrale spinge i dirigenti partenopei a completare la linea arretrata con scelte d’esperienza. E’ inutile ripetere che il sogno è incarnato in Fabio,partenopeo puro sangue e centrale della nazionale campione del Mondo, che a Madrid, con la camiceta blanca, è uno dei galacticos.
Idee, speranze e sogni che, in vista del mercato estivo, sono destinate a crescere e a movimentare le giornate assolate di una platea come nessun’ altra . Una platea che dopo esser stata stupita ha bisogno di essere rapita dalla concretezza che è celata in una semina ben fatta. Eh si,proprio semina, perché dopo la schiacciante vittoria in quel di Udine,Marino disse che stava cercando di far attecchire un prato dove in futuro inserire rose e tulipani. Beh,questo è il momento di piantare i germogli vincenti.