Malcuit: “Infortunio e lockdown da solo, che incubo. Resto e mi godo Gattuso”
Poco prima il match di Barcellona, Kevin Malcuit aveva confidato all’Èquipe le sue sensazioni dopo il recupero dal grave infortunio al ginocchio.
“Rientrare in gruppo è stato un sollievo – aveva detto Malcuit a l’Èquipe prima di Barcellona-Napoli – ho passato momenti duri, tra cui il lockdown da solo a Napoli. I fisioterapisti non potevano nemmeno venire a casa mia per lavorare con me e io non avevo a disposizione l’occorrente per recuperare. Ho perso due mesi, ma alla fine è andato tutto bene. Sono anche rientrato in campo contro l’Inter. Prima di fare il mio ingresso sul terreno di gioco avevo paura. Mi sono toccato il ginocchio 5 volte. Ma al primo controllo di palla è andato tutto liscio”.
“Ho scelto di farmi seguire dal Napoli dopo l’operazione, perché avevo visto il lavoro dello staff medico con Insigne, Milik e Ghoulam. I miei compagni mi sono stati vicini, consigliandomi di prendere tutto il tempo necessario per guarire”.
Fantastico pure il rapporto con Gattuso:
“Appena arrivò mi diede uno scappellotto dietro la testa – aveva raccontato Malcuit prima di Barcellona-Napoli – è un allenatore molto preparato. Grazie a lui abbiamo vinto la Coppa Italia. A Napoli c’è stata una grande festa, nonostante l’emergenza Coronavirus. Covid o no, avevamo pur sempre vinto contro la Juve”. Nessun dubbio sul futuro: “Nel mio ruolo c’è concorrenza, ma voglio restare a Napoli e conquistare un posto in nazionale”.