L’uomo che manca: cuore, grinta e mai più ammutinamenti

Cambio della guardia in panchina, ma non solo, De Laurentiis starebbe infatti pensando di ridisegnare un po’ l’assetto del Napoli, tra staff tecnico e ruoli dirigenziali. E’ arrivato Spalletti, ma il tecnico toscano potrebbe non essere l’unico volto nuovo del prossimo ciclo azzurro.
Per rilanciare il progetto Napoli, che senza i soldi della Champions avrà innanzitutto bisogno di uomini di spessore, capaci di rinnovare un club che negli ultimi anni non ha mantenuto gli elevati standard cui era abituato nell’era sarriana e prima ancora in quella mazzarriana e beniteziana, De Laurentiis avrebbe individuato in una storica bandiera partenopea il nome per fare da collante tra gruppo squadra e società. Si sta parlando nelle ultime ore di un possibile approdo in prima squadra di Gianluca Grava, ex difensore e ad oggi responsabile del settore giovanile. Per lui, il patron avrebbe in mente un ruolo da team manager, posizione attualmente ricoperta da Matteo Scala, ex direttore sportivo del Bari. Per ora è solo un’idea quella che balena nella testa di De Laurentiis, che tuttavia andrebbe già in controtendenza con le idee storiche del presidente, che mai aveva visto di buon occhio la presenza così da vicino di una vecchia bandiera del club, di un giocatore tanto amato e stimato dalla piazza per l’attaccamento alla maglia. Grava, infatti, per quanto sia già un tesserato del club, ma con un ruolo più marginale rispetto a quello (eventuale) di team manager, rappresenterebbe quella figura esperta, che conosce perfettamente gli umori e le esigenze dei tifosi ma soprattutto la linea aziendale; una sorta di Nedved del Napoli, braccio destro della dirigenza ma anche uomo di campo, uno che potrebbe sanare uno spogliatoio che di recente ha vissuto più di qualche dissidio interno. Basti pensare all’episodio dell’ammutinamento, avvenuto nonostante una figura carismatica come Ancelotti ma evidentemente non così autorevole per i senatori; oppure a tutti quei momenti – non ultima la ‘tragedia’ di Napoli-Verona – in cui gli azzurri sono crollati soprattutto emotivamente di fronte al raggiungimento di un grande obiettivo.
De Laurentiis ha capito che è diventato oramai difficilissimo rinforzare questa squadra dal punto di vista tecnico: la concorrenza, a certi livelli, è sempre più agguerrita, ed in tempi di pandemia, poi, il calo del numero delle transazioni sta fortemente condizionando sia il mercato in entrata che in uscita. Ergo, se i giocatori sono difficili da prendere, De Laurentiis starebbe tracciando una strada alternativa, ricostruendo parte dell’organigramma.
Anche a livello mediatico il Napoli avrebbe fortemente bisogno di un personaggio in grado di portare le istanze del club davanti alla telecamere, con eleganza ma allo stesso tempo determinazione. Giuntoli non parla mai, mentre il Napoli non può più permettersi di restare inerme, in silenzio anche quando ritiene di aver subito delle ingiustizie che pesano sull’economia della classifica di un campionato. E Grava ha già dimostrato sul rettangolo verde di avere i giusti attributi e andare oltre i propri limiti, come quando spazzò via dalla linea di porta, con le unghie e con i denti, quel pallone che in Napoli-Lecce avrebbe forse cambiato la storia di una qualificazione in Champions League agguantata dopo 21 anni di astinenza, e persino quella del Matador Cavani, che sul ribaltamento di fronte segnò uno dei gol più belli e importanti della sua avventura in azzurro.
Ex difensore arcigno, ordinato e con tanta buona volontà, oggi il dirigente che potrebbe fare al caso del Napoli: la speranza è che se davvero Gianluca Grava dovesse diventare il team manager della squadra, De Laurentiis gli affidi un compito più ampio, con maggiori responsabilità di chi si limita a suggerire al quarto uomo le sostituzioni pensate dal proprio allenatore.
Abbiamo sempre sostenuto che il Napoli di De Laurentiis dovrebbe cominciare una volta per tutte a strutturarsi con una serie di figure che abbiano poteri non solo di mera rappresentanza ma anche deliberativi, decisionali, che contano. E quella di affidarsi ad uomini veri come Gianluca Grava, date le circostanze sfavorevoli post Covid ed un ridimensionamento complessivo causa mancati introiti Champions, sarebbe già una scelta economica ed intelligente.

Alessio Pizzo

Studente in Comunicazione Digitale, appassionato di calcio, tecnologia e buone letture. Vanta già esperienza giornalistica con 100 *100 Napoli

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