Lo Zibaldone azzurro: Benevento-Napoli dalla A alla Z
Riviviamo la partita di ieri sera con il classico gioco dell’alfabeto
Avvio di gara tutto di marca giallorossa: approccio sbagliato, così come accaduto contro il Bologna: è su questo aspetto che si deve lavorare.
Brezza di vento gelido che ha caratterizzato l’intera serata del Vigorito. Può offuscare la bellezza folgorante del Napoli, ma non la passione dei supporters azzurri: veri e propri sognatori che meritano il meglio.
Callejon- Imprescindibile lo spagnolo che alla prima vera azione offensiva che lo vede coinvolto, realizza un assist meraviglioso che di fatto chiude i giochi.
Derby di festa (tralasciando qualche sporadico episodio) che vede coinvolte due compagini campane; evento più unico che raro!
Eccesso di sicurezza da parte di Jorginho, che perde qualche pallone di troppo sul pressing alto del Benevento. Periodo di forma non propriamente brillantissimo, le sue trame servono come il pane!
Frequenti i capovolgimenti di fronte nei primi dieci minuti. Inizio del match spezzettato e confusionario, poi tutto è andato per il verso giusto, o quasi.
Geniale il gesto tecnico del Magnifico: quindici minuti nell’anonimato, per poi sfoggiare un destro delizioso che si stampa direttamente sulla traversa.
Hamsik- Arriva anche la centodiciottesima perla del capitano, dopo una prestazione tra alti e bassi. Qualche errore di troppo nella prima frazione di gioco, riesce fortunatamente a riscattarsi nella ripresa.
Immancabile il ringraziamento finale nei confronti di una tifoseria che è stata ben chiara: ‘vinci per noi il tricolore’.
Letizia: dal San Vitaliano alla Serie A il passo da compiere è faticosissimo. Il terzino beneventano non demerita affatto riuscendo a contenere discretamente il numero 24 partenopeo, non uno qualunque.
Magia che risolve il derby: Dries ammutolisce le streghe con uno scavetto dei suoi: paradisiaco!
Numerose chance sprecate dagli azzurri dopo il vantaggio: un piccolo neo, dal momento che i padroni di casa successivamente stavano per beffare i partenopei.
Onore al Benevento, che ha giocato con le unghie e con i denti fino alla fine. Con questo spirito, la classifica quantomeno sarà meno bugiarda di ora.
Paura al 73′, quando Djimsiti oramai stufo di essere ‘deriso’ decide di mandarlo ko con un’entrata killer.
Qualche indecisione di troppo nei primi frangenti del match ha dato un briciolo di speranza agli uomini di De Zerbi, tuttavia era difficile fare di meglio.
Rog- Il croato vede arricchire il proprio minutaggio. Entra con la solita caparbietà ed intensità da guerriero vero!
Sandro- Il gran colpo di mercato del presidente Vigorito delude clamorosamente le aspettative. Buon fisico, ma piedi di legno. Non ce ne voglia l’ex Tottenham: gli anni d’oro fanno parte del passato remoto.
Tutti per un solo obiettivo: dopo il mercato fallimentare, bisogna navigare sulla stessa barca per provare a compiere quello che sarebbe un vero e proprio miracolo.
Una sola circostanza nella quale è impegnato: Pepe Reina risponde nuovamente presente garantendo la consueta sicurezza all’intero reparto.
VAR: sempre il solito protagonista. Ti lascia costantemente con il fiato sospeso, ma evidenzia errori grossolani commessi da assistenti che sbagliano l’impossibile.
Zero nella casella dei gol incassati: il dato che fa sorridere di più e che evidenzia una crescita siderale della difesa; un muro!