Le pagelle del campionato

Quando la stagione è iniziata ad agosto, e le carte in tavola iniziavano a mischiarsi in una certa maniera, si pensava di assistere ad un campionato diverso. Un campionato con più suspence in cui, questa volta, a vincere non era la solita protagonista. Ebbene, poi, le carte in tavola sono cambiate. Un po’ come nel poker, c’è sempre una carta da pescare che può cambiare tutto. Il Napoli ha sognato, così come la Roma o, meglio ancora, l’Inter. Hanno sognato in grande, anche perchè i numeri lo permettavano. Almeno fino a quando la Juventus, partita con il freno a mano tirato, non ha deciso di tornare ad essere quella di sempre e ha iniziato a macinare terreno importante. Passo dopo passo, e con molta costanza, Max Allegri ha calato la manita, chiudendo il sipario sul quinto campionato consecutivo in cui la protagonista indiscussa è stata la sua Juve.

Al fischio finale quel che si può fare è solo un rendiconto di ciò che è stato il campionato di Serie A 2015/2016, ecco di seguito i nostri voti: JUVENTUS VOTO 10: una squadra collaudata, organizzata e che non ha bisogno di ulteriori istruzioni per poter vincere. La società bianconera pensa a medio/lungo termine e la sua programmazione è tale da poter assicurarsi altri anni di successi. Un club così non può che meritarsi la lode piena, soprattutto dopo il quinto campionato dominato e conquistato.

NAPOLI VOTO 8: si matura. A piccoli passi, ma si matura. Gli azzurri crescono e con Sarri quest’anno è stata una musica diversa con un altrettanto epilogo, soprattutto dopo una gestione Benitez che non regalava più sorrisi. Vero è che il tecnico toscano, magari, non ha l’esperienza dello spagnolo, ma nella prossima regular season potrà mettere in pratica ciò che ha imparato quest’anno. La stagione di un grande Napoli, ma soprattutto di un grande Higuain: 36 gol valgono il titolo di miglior marcatore della storia della Serie A.

ROMA VOTO 7,5: partita bene con Rudi Garcia, poi persa per strada. Così, dal nulla. A metà stagione il cambio di panchina, un grande ritorno: Luciano Spalletti, uno che al comanda della “magica” c’era già stato e chi più di lui per risollevare da terra la lupa. Protagonista di uno straordinario girone di ritorno, ad un passo dal secondo posto, e club di Francesco Totti che, anche in età ormai avanzata, ha dimostrato di poter fare ancora la differenza.

INTER: 6,5: non male la partenza in quinta marcia, tanto da tornare a godersi, dopo tanto tempo, il primo posto, ma… poi? Che fine ha fatto l’Inter? Sembra essere tornata quella degli ultimi anni: persa e senza un equilibrio o costanza. Tuttavia, c’è da dire che sono stati fatti passi in avanti, anche se il margine di miglioramento è ancora grande. Intanto, l’Inter torna in Europa League e questa è già una notizia.

FIORENTINA VOTO 6,5: i viola non peccano, anzi, danno filo da torcere lì davanti, ma nella seconda parte di stagione fanno fatica a macinare terreno. La qualità dei singoli riesce tuttavia a salvare l’accesso all’Europa League.

SASSUOLO VOTO 7: 61 punti e tre lunghezze dal sogno Europa League. Se al Sassuolo avessero detto questo qualche anno fa, quando era ancora in B, molto probabilmente Di Francesco si sarebbe fatto una risata. La corazzata neroverde, sempre più collaudata e con un’idea di gioco in testa, supportata da un tecnico che non lascia nulla al caso e che batte forte sulla costanza dei risultati. Il mix perfetto di ingredienti per poter fare un campionato dignitoso.

MILAN VOTO 5: ennesima stagione fallimentare, ennesimo ritorno in Europa mancato. Si cerca, ancora, una svolta che tarda ad arrivare. Quando? Chi lo sa. Sta di fatto che nemmeno la cura Mihajlovic, tanto osannata la scorsa estate, non ha trovato fortune in quel di Milanello e la soluzione interna di Brocchi non ha entusiasmato la società rossonera.

LAZIO VOTO 5.5: vale quanto detto per il Milan. Fuori dalle coppe e ormai una squadra agli sgoccioli. Nulla è perduto perchè la cura Inzaghi, optata nel finale di stagione, ha evidenziato una base da cui ripartire la prossima stagione.

CHIEVO VOTO 6: nessuna novità per una squadra senza obiettivi, o quasi: l’unico da sempre centrato è quello di raggiungere la quota salvezza e di godersi il campionato di Serie A. Ordinaria amministrazione.

EMPOLI VOTO 6: la davano tutti per spacciata, soprattutto con Giampaolo. Ma poi gli azzurri non hanno dato vita facile alle altre della categoria, dimostrando di meritare appieno la parte sinistra della classifica.

GENOA VOTO 6: risultati altalenanti e mai una continuità, esce dalla lotta salvezza solo alle ultime giornate, rischiando qualcosa durante il campionato.

TORINO VOTO 5,5: Cairo non può di certo ritenersi soddisfatto, considerando che il campionato dei granata  terminato nella parte destra della classifica. Al termine della stagione Ventura lascia la panchina per andare ad allenare la Nazionale, rimasta orfana di Conte.

ATALANTA VOTO 6: l’AtLeti Azzurri resta un campo difficile, ma lontano da casa gli azzurri faticano a macinare punti, nonostante la qualità dei singoli non pecchi in termini di spettacolo e calcio. Una salvezza che non è faticata ad arrivare.

BOLOGNA VOTO 6: Donadoni si conferma una garanzia e sicurezza. La salvezza arriva anzitempo e la seconda parte del campionato è una passeggiata di relax per i rossoblù.

SAMPDORIA VOTO 5: prima Zenga, poi Montella. Due filosofie ben diverse che creano solo confusione e scompiglio all’interno dell’ambiente blucerchiato. Nella prima parte di stagione si vola con Eder, nella seconda è l’italo-brasiliano a volare a Milano: sponda Inter. La Samp resta orfana del suo uomo migliore e si vede, anche perchè in campo è tutta un’altra musica. La squadra di Montella si salva, ma la retrocessione non era cosi tanto lontana.

PALERMO E UDINESE VOTO 5: retrocessioni evitate quasi per miracolo, se non per demeriti altrui. Per il prossimo anno urgono miglioramenti qualitativi, onde evitare di essere le prossime a prendere il pass per la categoria inferiore.

CARPI VOTO 6: per qualche giornata ha sognato l’impresa di salvarsi, così come il Frosinone, ma alla fine le più esperte della categoria hanno avuto la meglio. Data per spacciata sin dall’inizio ha comunque onorato il campionato, con orgoglio, e riuscendo a mettere in difficoltà gran parte dei club di massima serie. Salvezza mancata solo per un punto.

FROSINONE VOTO 5,5: forse una delle squadre con più espulsione, viste anche le troppe polemiche in campo. Vale quanto detto per il Carpi: retrocede con onore, dimostrando di volersela giocare fino alla fine. La squadra, però, non è all’altezza del campionato di Serie A.

HELLAS VERONA 5: retrocede con dignità la squadra, ma non il presidente che in poco tempo ha sfasciato una macchina collaudata e ben costruita con Mandorlini. Più che un buon allenatore, all’Hellas manca una rosa all’altezza della Serie A, quella che aveva negli scorsi anni. Toni, ormai, è al capolinea e tocca scegliere un buon sostituto. Si spera possa essere solo un anno di purgatorio in Serie B. Serie A, le pagelle di fine campionato Quando la stagione è iniziata ad agosto, e le carte in tavola iniziavano a mischiarsi in una certa maniera, si pensava di assistere ad un campionato diverso. Un campionato con più suspence in cui, questa volta, a vincere non era la solita protagonista. Ebbene, poi, le carte in tavola sono cambiate. Un po’ come nel poker, c’è sempre una carta da pescare che può cambiare tutto.

CHRISTIAN SCHIPANI

 

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