L’ATTACCO DEL GENOA, LA DIFESA DEL NAPOLI

Cinquecento km di passione, a cavallo dell'intero stivale. Da Genova a Trieste, le sorti del campionato di serie B facevano la spola da una città all'altra, e alle ore 17 il fischio finale della partita fra Triestina e Piacenza ha risuonato nel capoluogo ligure come un ultrasuono, dando il via alla straordinaria festa promozione, che dal Marassi si è propagata verso Sud, altri 700 km verso una città che è esplosa finalmente di gioia, ed è stata una liberazione. E' stato il trionfo del tifo, la consacrazione della fratellanza fra due squadre gemellate, e unite anche nell'attesa di grande calcio che per entrambe durava da tanto, troppo tempo.

 

Fine stagione dunque, alla faccia dei playoff, e si apre il tempo dei bilanci. In un momento di gioia simile si analizzano i meriti, dei demeriti ci sarà tempo per parlare. E allora ne vien fuori che il successo delle due Grandi Sorelle è frutto di due credo calcistici completamente diversi. Il gioco spumeggiante e offensivo di Gian Piero Gasperini ha fatto il paio con quello guardingo e concreto di Edy Reja, e nello scontro fra opposti alla fine a vincere sono stati sia l’uno che l’altro. Quelli che "meglio lo spettacolo", quelli che "l'importante è vincere", tutti contenti, il Napoli ha strappato la piazza d'onore ma la missione è compiuta per entrambe. E i dati parlano chiaro: la squadra perfetta deriverebbe proprio da un mix di queste due formazioni. Miglior attacco il Genoa, 68 reti, secondo solo all'extraterrestre Juve con 83, e ancora meglio ha fatto il Napoli, perché ha preso perfino meno gol della corazzata bianconera, 29 contro 30. Alla fine anche nella casella delle sconfitte interne il Napoli è rimasto l'unico a zero, grazie al "regalo" della Vecchia Signora allo Spezia di Soda nell'ultima giornata. Il Genoa invece ha perso molto di più, anche in trasferta, 10 cadute contro le 5 del Napoli, di cui una sola interna, contro lo stesso Spezia giustiziere della Juve. Napoli-Spezia invece è finita 3-1… I rossoblù genovesi però hanno vinto di più rispetto ai partenopei, 23 contro 21, e il bunker del Marassi ha 3 punti più volte del San Paolo: 16-12 il computo di questo confronto. La differenza l'hanno fatta i pareggi, 16 a 9 per Reja in questo caso, a dimostrazione della maggiore "prudenza" del tecnico friulano rispetto al collega. Il risultato finale vede le due contendenti appaiate o quasi, separate da un solo punto: 79 il Napoli, 78 il Genoa, un risultato strepitoso per entrambe, anche considerando che erano due neopromosse.

 

La fase offensiva del Genoa di Gasperini, la fase difensiva del Napoli di Reja. Una squadra così avrebbe dominato il campionato e, c'è da scommeterci, surclassato anche la Juventus di Deschamps. Una fusione alla "Dragon Ball" fra i due mister creerebbe probabilmente l'allenatore perfetto, attento a non scoprirsi ma che riesca a divertire e deliziare anche i palati più esigenti. Il tecnico ideale per il Napoli, o per qualsiasi squadra voglia vincere convincendo. Ma restiamo purtroppo nel campo della fantascienza, meglio quindi concentrarsi sui dati di fatto reali. Che dicono una sola cosa: che sia champagne o che sia un vino friulano dal gusto deciso, il calcio ben giocato è sempre efficace, se supportato dagli uomini giusti e dal giusto spirito. E alla fine, come dimostra il pareggio del Piacenza, quando si merita il successo anche la Giustizia Divina accorre a dare una mano e a sistemare le cose come si deve. 

 

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