La rivincita di Sarri

Circa un mese fa, Maradona rilasciò alcune dichiarazioni molto forti:” Sarri non è da Napoli, gli hanno fatto un regalo, è una squadra senza gioco, io avrei tenuto Benitez”.
Sarri da gran signore incassò le accuse senza controbattere, anzi, il tecnico affermò che fosse un onore essere conosciuto dal più grande di tutti i tempi. Ma da quel momento ci fu uno scatto d’orgoglio, come se quelle parole furono uno stimolo per fare meglio e migliorare, magari cambiare. E così fu. Da quel momento c’è stata un’evoluzione, cominciata col cambio modulo, quel 4-3-3 che fatto innamorare tutti, dai tifosi al presidente, dai calciatori a Sarri stesso. Il Napoli gioca bene e diverte, ma soprattutto è spietato, gli azzurri scendono in campo con la convinzione di essere superiori agli avversari. La ripresa parte da Napoli-Club Brugge 5-0. Solo un caso? Macché! Tre giorni dopo il bis è servito, altra “manita” alla Lazio, altra prestazione mostruosa, altra partita senza subire goal. Poi il pareggio a reti bianche con Carpi, la super vittoria con la Juve, la lezione di calcio impartita ai polacchi, per poi finire al capolavoro di Milano. I numeri sono eclatanti: 5 vittorie ed un 1 pareggio, 18 goal fatti e solamente 1 subito. Sarri fa da pompiere in questo clima di entusiasmo,però la squadra gira e forse pure Maradona se n’è accorto. Alla ripresa ci sarà la Fiorentina capolista e rivelazione del campionato, sarà l’8^ giornata di Serie A, ma in caso di vittoria sarà impossibile nascondersi.

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