La meglio gioventù
Beata gioventù: il simbolo della prova di nervi dei ragazzi di Gattuso ha il nome di Elmas, per il goal e la sua irruenza.
Come il pareggio della Doria porta quello di Alex Meret che quasi è arrivato a parare il rigore siglato da Manolo Gabbiadini.
Beata gioventù, parole emblema di questa squadra che mostra evidenti segnali di rinascita ma che continua a perdersi in un bicchiere d’acqua.
Dominata per larghi tratti la gara contro la Sampdoria e Elmas ne è stato protagonista: secondo goal e prestazione di tigna e nervi finita al minuto settanta.
Poi però ci sono stati sprazzi di fumosità che hanno quasi segnato la partita: la consueta scivolata di Hysaj, la mancata intensità di Zielinski, gli errori di Meret.
In una squadra con nuova linfa e fatta di giovani a tagliare le gambe è stato un grande “vecchio”: Fabio Quagliarella. Dal primo goal blucerchiato il Napoli ha cominciato a vacillare, a dimostrazione che la progettualità non è nulla senza dei grandi,vecchi, protagonisti.
Per fortuna però che un altro “giovane” ha bucato la porta alle spalle di Audero: Diego Demme.
Questa sera il Napoli è stato “squadra” nel bene e nel male, di protagonisti veri non ve ne sono stati: i giovani hanno fatto tutto, dominato, quasi fallito e poi trionfato.
Ma lasciamo i nostri lettori con una domanda: “Senza gente come Insigne, Callejon e Mertens – che ritorna a segnare – sul finale il Napoli del futuro con tutti i suoi giovani sarebbe riuscito a portare via i tre punti da Genova?”