IRRICONOSCIBILI
Dispiace accanirsi su chi ti sta dando così tante soddisfazioni, ma stasera bisogna essere onesti ed ammettere che probabilmente il Napoli era rimasto a Capodichino. Le maglie quasi fluorescenti del Chievo devono avere sugli azzurri l’effetto che ha la kriptonite su Superman, perché sia all’andata che al ritorno sono sembrati completamente diversi rispetto alle partite precedenti e successive. Praticamente irriconoscibili.Chievo-Napoli è stata la classica partita in cui non si capisce dove inizino i meriti dell’una e dove finiscano le colpe dell’altra. Pioli ha messo in campo una squadra compatta, che chiudeva tutti gli spazi con un pressing asfissiante e subito ripartiva di gran carriera. Il resto l’hanno fatto due prodezze dei singoli. Eppure, senza nulla togliere a Moscardelli e Sardo, in entrambe le occasioni i calciatori gialloblu hanno fatto quello che volevano, con i dirimpettai che li stavano a guardare imbambolati ed affascinati. La difesa partenopea è stata semplicemente disastrosa, con Cannavaro nuovamente in balia di Pellissier, come all’andata, e Moscardelli che scherzava il malcapitato avversario di turno, che fosse Aronica, Campagnaro o lo stesso capitano. Ma nel complesso è stata insufficiente tutta la squadra. Pazienza, ancor più di Gargano, è andato nel pallone di fronte a tre mastini che schizzavano via come palline del flipper; Maggio e Dossena non hanno affondato una sola volta in tutto il match; Hamsik e Cavani erano le controfigure di quelli ammirati solo tre giorni fa con la Samp, complice forse anche la stanchezza. I più attesi, ovvero i rincalzi, sono stati poi la delusione maggiore. Tralasciando volutamente Sosa, per il quale ormai si sono sprecate anche troppe parole (e purtroppo sempre le stesse), ha deluso anche Lucarelli, che non è riuscito a dare il peso sperato all’attacco. Forse per il bomber livornese è meglio avere un po’ di pazienza in più ed attendere una condizione fisica un tantino migliore. Dulcis in fundo (si fa per dire), possiamo affermare senza paura di smentita che l’arrivo di Mascara ha già un effetto positivo sulla squadra: quantomeno non assisteremo mai più all’orribile esperimento di Zuniga in appoggio alle punte. Se già è leggero sulla fascia, in mezzo il colombiano diventa un autentico fantasma, in grado di farsi togliere anche il pallone più elementare. Che il nuovo arrivato e Lavezzi campino cent’anni, perché Zuniga lì non vogliamo vederlo più.
La classifica, la vera nota dolente. Vincendo stasera il Napoli si sarebbe portato a -2 dal Milan, mentre ora resta ad un enorme -5. Ma ovviamente la notizia non è questa. La notizia è che hanno recuperato tre punti il Palermo ed un punto Roma Udinese e Lazio, con l’Inter che domani sera ha un set-point niente male per sentire il profumo di secondo posto. Poteva andare peggio, dato che Udinese e Roma hanno toppato gare che sulla carta sembravano semplicissime. Fa più paura un altro dato: quando il Napoli conosce già da prima il risultato delle dirette avversarie non rende mai al meglio. Segno di una mancanza di carattere e maturità sulla quale Mazzarri dovrà lavorare sodo. Non è il momento per perdere terreno, anzi ora è il caso di ripartire subito di slancio e scacciare via i brutti pensieri. A partire dal Cesena.