IN PRINCIPIO ERA IL CAMPO, POI VENNE IL TRIBUNALE

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All’origine era Il Tar. Prima dell’estate 2003 i campionati terminavano a maggio, potevano protrarsi a giugno a causa di spareggi, play-off e play-out, ma tutte le società accettavano, con tristezza o gioia, i verdetti decretati solo ed esclusivamente dal campo. Poi arrivò Luciano Gaucci che dopo la retrocessione del Catania nella stagione 2002/2003 non ritenne giuste le sentenze del Consiglio Federale che non davano agli etnei la vittoria a tavolino contro il Siena per il caso Martinelli e li condannavano all’inferno della C. Cominciò così il "tour dei Tar" di Gaucci, con le varie tappe: Catania, Reggio Calabria e Roma; ma intanto il tempo passava e bisognava organizzare i ritiri, le rose, il precampionato e la Coppa Italia, così la FIGC senza attendere l’esito dei ricorsi, convinta che si trattasse di una battaglia inutile, destinata alla sconfitta, redigeva i calendari di A e B, ovviamente senza il Catania. Pochi giorni dopo però, nello sprint finale, Gaucci superava Carraro che era così costretto ad iscrivere anche i siciliani in B. Cosa fare allora? Non si poteva far retrocedere la quintultima (tra l’altro erano due, Napoli e Venezia), ma tutte le altre di B non ci stavano a disputare un campionato a 21 visto che avrebbero dovuto dividere con un’altra società i vari introiti di SKY e Lega Calcio. Tuttavia le diatribe non finirono qui: infatti pochi giorni dopo venivano ammesse in serie B anche le altre retrocesse Genoa, Salernitana e Cosenza. Quest’ultima però, la meno seguita e meno forte politicamente, non possedeva i parametri economici imposti dalla Federcalcio e doveva dichiarare fallimento; pertanto a subentrarle era il Martina, la finalista sconfitta nei play-off di B con il maggior numero di punti, ma chi volete che s’interessi di far ripescare il Martina? Ci sarà mai qualche politico che in prima linea si schiererà per i loro diritti? Così per meriti sportivi la neopromossa Fiorentina si ritrovava in serie B. Le altre squadre nel frattempo decidevano di inscenare una protesta contro l’allargamento della B e boicottavano la Coppa Italia e le prime giornate di campionato non scendendo in campo. Ma siamo in Italia, quanto pensate che durerà la protesta? Per fortuna, infatti, si trova un accordo tra tutte le società di B: le gare non giocate verranno recuperate e tutto torna a scorrere normalmente. Almeno all’apparenza. I vari allargamenti e fallimenti hanno prodotto una serie enorme di ripescaggi dalla B alla D che creeranno un pericoloso precedente nei campionati a venire.Così nella scorsa estate, alla prima avvisaglia di fallimento o retrocessione a tavolino (era il periodo delle scommesse e degli sms galeotti) i vari tribunali pullulavano di avvocati e dirigenti di società pronti ad ottenere ciò che il campo non aveva dato loro. Ecco quindi che a fine luglio vengono ripescate in B Bari e Pescara e tutti gli altri club di seconda divisione sbarrano le strade al Napoli e all’Ancona che cercavano di far rispettare i loro legittimi diritti. La curatela fallimentare di Napoli chiede però l’iscrizione in B e si assiste all’ennesimo scontro con Carraro. Questa volta però il presidente della FIGC riesce ad avere la meglio e la serie B parte a 22 squadre,anche se per l’ennesima volta la Coppa Italia viene penalizzata dal rinvio di alcune partite. Ma cosa succede in C?Nel girone B della C2 le squadre ripescate già hanno riempito tutti i "posti a disposizione", l’Ancona è quindi in esubero e per consentirle l’iscrizione, bisogna allargare il girone. Ancora più controversa la situazione nel girone A di C1 dove il Como (come il Viterbo nel girone B di C2) prima viene escluso e poi riammesso ed il campionato si allarga a 19 squadre.Quest’estate sta seguendo la falsariga di quelle precedenti ed ancora oggi molte squadre vivono con l’incertezza di sapere quale campionato dovranno svolgere. Ormai tanti club non puntano più all’agognato quint’ultimo posto che da sempre si leggeva "salvezza": negli ultimi campionati basta essere la migliore delle retrocesse per cominciare ad impostare già da subito una squadra per la categoria perduta.Senza entrare nel merito di chi negli ultimi anni avesse ragione o torto è bene che nelle prossime stagioni si ritorni al passato, rispettando solo ed esclusivamente i verdetti del campo, altrimenti è meglio allargare i tribunali che i campionati, così potranno giocare lì a calcio, tanto è lo stesso…

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