IL MILAN AGGANCIA LA JUVE, FRENANO GENOA E FIORENTINA, CHIEVO CON LA SALVEZZA IN TASCA
Lo scontro al vertice sul campo della Juventus, ha ribadito la netta superiorità dell’ Inter nei confronti dei bianconeri e di tutto il resto del lotto, ma ha anche evidenziato a nostro modesto avviso in maniera chiara il perché le nostre squadre non reggono il passo in Europa con le inglesi, dato che il match dell’ Olimpico si è giocato quasi esclusivamente sul piano fisico, ad eccezione di qualche lampo di classe del tanto discusso Balotelli, vera e propria star in tutti i sensi. Non soffrendo eccessivamente gli assalti dei bianconeri, l’ Inter al termine di un contropiede da consegnare agli annali del calcio a metà secondo tempo è andata in gol proprio con “ SuperMario “, ma poi, forse peccando di sufficienza, non ha cercato con determinazione il punto del raddoppio, dando la possibilità ad una Juve ferita e con un uomo in meno, di impattare l’ incontro con una rete di Grygera, sul quale l’ intera difesa nerazzurra non è affatto esente da colpe. L’ 1 –1 in pratica ( se mai ci fossero stati dei dubbi ) consegna a Moratti il 4° ( 3° sul campo ) titolo consecutivo, lasciando la Juve a –10, aprendo allo “ Special One “ Mourinho il palcoscenico del numero 1. Ma per svettare in Champions evidentemente, tutto questo non basta ancora.
Il pareggio di Torino ha consentito ad un bel Milan di agganciare la “ Ranieri band “ al 2° posto, grazie al nettissimo ( più di quanto dica il punteggio ) 5 –1 con cui i rossoneri hanno disintegrato un Torino sceso in campo già con l’ animo dell’ agnello sacrificale. Tutto il Milan ( Beckam in testa ) si è espresso ad alti livelli, ma su tutti è svettato l’ immortale per eccellenza, quel Pippo Inzaghi capace di rifilare una tripletta al povero Sereni. Fosse stato più continuo, probabilmente oggi il Milan avrebbe potuto ancora battagliare con l’ Inter per il primato, vista la quantità variegata di frecce a disposizione dell’ arco di Ancelotti .
Stordito forse dalle sperticate lodi ( giustissime per carità ) seguite al match con la Juventus, il Genoa si è fatto beffare in contropiede dalla Lazio, passata per 1 –0 a Marassi grazie ad un magnifico gol di Zarate, che se solo fosse un po’ meno egoista, riuscirebbe anche ad essere molto più costruttivo per sé e per la squadra. La vittoria alimenta i sogni Uefa dei romani, ma non cambia di molto la situazione del Genoa nella corsa – Champions, dato che una grande Udinese, ha saputo reagire benissimo all’ amara eliminazione patita in Uefa contro il Werder, infliggendo alla Fiorentina un 3 –1 senz’ appello, mantenendo gli uomini di Prandelli a –2 dal “ Grifone “. Nella corsa al 4° posto si è così riaffacciata la Roma, che con qualche patema di troppo, ha sconfitto all’ Olimpico un gagliardo Lecce per 3 –2. Sabato a Firenze è in programma proprio la gara fra viola e giallorossi, probabile decisivo crocevia per i destini delle due formazioni.
Alla qualificazione in Uefa continua con giusta ragione a crederci il Cagliari di Allegri, che ha meritatamente sconfitto uno spento Napoli per 2 –0. Ben poco fino ad ora è cambiato per gli azzurri dopo il cambio Reja – Donadoni, con la vittoria che manca dalla bellezza di 99 giorni. Un punto avanti ai sardi si trova il Palermo, giunto alla 15esima vittoria stagionale, vittorioso nettamente sul Bologna per 4 –1, nonostante al “ Barbera “ i rossoblu si siano presentati con Papadopulo, terzo allenatore di questo tribolato campionato per Di Vaio e c., sempre fermi al terzo ultimo posto. Viceversa, con un doppio 2 –0 rispettivamente ai danni di Sampdoria e Siena, Catania e Chievo hanno praticamente raggiunto il tanto agognato traguardo della permanenza in A, ma mentre gli etnei ( giunti al decimo successo casalingo ), ben diretti dal “ figliol prodigo “ Zenga, hanno sempre galleggiato ben oltre la zona a rischio, la quasi matematica salvezza per il Chievo appariva una vera e propria chimera appena a metà stagione. Gran protagonista nella riscossa dei veneti è stato Sergio Pellissier ( anche oggi autore di una doppietta ) un attaccante tanto bravo quanto umile, e per questo forse, non considerato a dovere almeno sino ad ora. In zona salvezza si è invece a sorpresa riaffacciata la Reggina, vittoriosa con merito sul terreno dell’ Atalanta per 1 –0, capace persino di colpire ben tre pali. Forse nell’ ambiente bergamasco, la notizia del quasi certo addio di Del Neri, ha avuto il suo effetto nefasto nella brutta prestazione messa in mostra da Doni e c. Arrivederci a Domenica prossima