“Il dito contro”: Bomba Covid-19 sulla serie A


“Non giocò più me ne vado” cantava la grande Mina.

Scoppia la bomba Covid sul campionato, dopo Napoli Genoa, la serie A trema e non ci sono protocolli che tengano.
Dopo la positività del portiere Perin si è pensato a eseguire il tampone sugli altri giocatori. Solo allora si è rilevato un secondo positivo il danese Schone dopodiché la squadra del Grifone è partita per Napoli.
Il giorno dopo al secondo giro di tamponi i positivi del Genoa passano a quattordici, dei quali 11 sono giocatori.

Il ministro Spadafora afferma che è impensabile che il calcio si fermi: il protocollo prevede che davanti alla presenza di giocatori positivi, il resto della squadra giochi.
Il vice ministro Sileri invece si augura uno stop di almeno sette giorni: non si riesce ad avere convergenza di vedute.

Se Genova piange, Napoli certamente non ride.

La positività accertata al Covid-19 dei tesserati del Genoa ha messo in allarme l’intero ambiente napoletano.
In qualche modo, tutti i giocatori in campo hanno avuto contatti tra di loro: il faccia a faccia tra Masiello  e Oshimen quasi sfociato in rissa e i giocatori che hanno lasciato il campo abbracciati.
Anche Gattuso, uomo di contatto e emozionale è uscito abbracciato a Beharami dopo aver salutato tutti.

Giuseppe Portella direttore del laboratorio che si occupa dei tamponi del Napoli ha dichiarato:

“Finora i tamponi per i calciatori del Napoli, sono sempre stati negativi. Attualmente i giocatori stanno effettuando i tamponi, intorno alle 17:30 arriveranno in laboratorio e domani mattina potremo dare un responso”. “Temo che l’esecuzione sia stata troppo affrettata secondo quanto previsto dal protocollo. Sarebbe stato meglio aspettare domani, ma in caso di contatti con positivi, attendiamo settantadue ore. Prima di ogni trasferta, comunque, effettuano un tampone: quindi prima di partire per Torino sicuramente ne faranno un altro. Per scongiurare ogni tipo di contagio, è più sicuro aspettare la negatività del prossimo tampone. La situazione verificatasi col Genoa dimostra quanto sostengo: sabato ne erano positivi due, ieri ne sono usciti molti di più. In un ambiente sportivo, si condivide molto, quindi era prevedibile. Probabilmente in una situazione in cui c’è un giocatore infetto, non so quanto sia stato opportuno far disputare la partita contro il Napoli. Sicuramente è rischioso, c’era la possibilità di avere altri infetti: andava rinviata. Non faccio parte del CTS, non sono io a stilare protocolli, loro hanno preso questa decisione. Speriamo che i giocatori del Napoli ne escano bene”.

Non sono i primi casi di COVID presentatosi nel campionato,ultima vittima eccellente è il grande Ibra. Tuttavia mai era capitato un contagio così diffuso a ridosso, anzi dentro, una partita di campionato e per questo la serie A trema.

Il calcio non si ferma, tranne Genoa Torino che pare sarà rinviata, e in assenza di eventuali ecatombe tra i tamponi del Napoli tutti saranno puntuali sul terreno di gioco al loro posto.

Il che lascia comprendere quanto il calcio ruoti attorno alla sfera economica: se mai lo è stato ad oggi non è più un semplice sport.
Ed è lecito pensare che pur di far continuare a girare la macchina pallone, si sia nascosta parecchia polvere sotto al tappeto.
Lo si è capito dalla ripresa del campionato in piena emergenza – quando addirittura le Olimpiadi sono slittate – del resto come cantava un grande artista: “Show must go on”.

Al di là di tutto, anche della salute e il “dito contro” che da titolo a questa rubrica, non può non essere puntato contro l’assurdità di questa situazione.

Gabriella Rossi

Laurea Triennale in Lettere Moderne conseguita presso l’Università degli studi di Napoli Federico II, laureanda magistrale Filologia Moderna presso l’Università degli studi di Napoli Federico II. Mi diverte molto la fotografia, scrivere, andare ai concerti , viaggiare e ovviamente tifare Napoli.

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