Igor Shalimov, lo zar arrivato svuotato e senza forze a Napoli

Igor Shalimov nasce a Mosca nel 1969, cresce e si afferma nello Spartak Mosca. Nel 1991 viene prelevato dal Foggia di Zeman appena arrivato in serie A dove gioca una prima stagione strepitosa, dove realizza complessivamente 11 reti tra campionato e coppa italia. La sua grande stagione fa si che venga acquistato dall’ Inter per 17 miliardi delle vecchie lire, disputa una grande stagione, ma la successiva non si ripete. Al punto che l’Inter lo cede prima al Duisburg e poi al Lugano. Quindi effettua altre stagioni in Italia ma non di grande livello con Udinese e Bologna. Nella città felsinea gioca 33 gare e realizza 5 gol con Renzo Ulivieri allenatore. Nella stagione 98-99 con il Napoli appena retrocesso in serie B arriva proprio Ulivieri in panchina che chiama anche il mediano russo al suo seguito. Ma il centrocampista sovietico è in netta fase calante nonostante abbia solo 30 anni, spaesato, impalpabile da poco alla manovrà e soprattutto sembra una moviola in mezzo al campo, davvero sembra che passeggia. A fine campionato gioca 19 gare e realizza solo due reti in trasferta: sul campo del Genoa e del Torino. Il contratto con il Napoli scade a giugno ma lui verrà squalificato a fine campionato per doping per uso di nandrolone rilevato in un controllo post Napoli- Lecce. Giocatore che nasce come esterno, è stato un mancino naturale che però si è ben disimpegnato con Zeman anche da mezzala e da metodista con Bagnoli. Ha avuto davvero un’ involuzione incredibile dopo le prime due stagioni italiane, dopo lo scandalo doping decide di smettere di giocare ad appena 30 anni. Inizia quindi la carriera di allenatore, buona stagione come allenatore del Krasnodar, poi è scomparso

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