HAMSIK: "CONTRO LA JUVENTUS PARTIAMO ALLA PARI, VORREI DIVENTARE UNA BANDIERA DEL NAPOLI"

Marek Hamsik ha rilasciato un'intervista al CorriereDelloSport, ecco i passaggi più significativi: "L'ultima volta, a Torino, è stata una serata indigesta: ancora la ricordo, onestamente. La voglia è quella di vincere, ma l'avranno anche loro. Però noi dentro avvertiamo il desiderio di prenderci la coppa e portarla a casa, per dedicarla ai nostri tifosi, per regalarla simbolicamente a loro. Vincere fa sempre bene: ma la più bella, penso sia indiscutibile, il 3-2 a Torino. La più amara, quella recente: 3-0 duro da sopportare. Si gioca in campo neutro, abbiamo lo stesso numero di tifosi al seguito, in campo siamo undici contro undici: mi viene da dire 50% a testa. Si parte alla pari, su questo non si discute; poi magari decide un dettaglio. La stagione di Pirlo è stata sensazionale ma a me continua a piacere, e da anni, Marchisio: dunque, se potessi scegliere chi non far giocare, toglierei  lui. In quest'annata mi limito a rievocare il nostro cammino: in campionato abbiamo lottato sino all'ultima giornata per la Champions. La volevamo, non ci siamo riusciti: peccato, brucia. Però siamo stati lì sino alla trentottesima. Domenica sfidiamo la Juventus per la finale di Coppa Italia e sabato c'è la finale di Champions tra Bayern e Chelsea, contro le quali abbiamo vissuto serate comunque stupende. Del Piero è un fenomeno. un uomo che ha scritto la storia della Juventus, attraverso diciannove anni e non so quante vittorie. Non amo la retorica, ma siamo al cospetto di un calciatore fuori dal comune: e che è ancora oggi forte. Essere una bandiera di questa squadra sarebbe motivo d'orgoglio, sto giocando per il Napoli, per me, per la gente, per il piacere che tutto questo mi dà nel viverlo in una città straordinaria. Qualsiasi cosa accada, auguro al Pocho di star bene, di vivere come ritiene giusto. Ma siamo ancora a maggio, si vedrà. La garanzia per restare qui è De Laurentiis, il rapporto che si è instaurato in questo quinquennio, la solidità delle idee che ha ricevuto il conforto di qualificazioni in Europa League, in Champions League, un ruolo sempre attivo, da protagonisti. Poi si può perdere, ma questo appartiene all'imponderabile, alla sorte".

(Umberto Tessier)

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