Furio Fedele a PianetaNapoli.it:”Sarri è un maestro di calcio attento anche ai fondamentali che Benitez dava per scontati. Allan è il nuovo Dunga. Questo Napoli ha giocatori per aspirare al terzo posto.”

Il giornalista del Corriere dello Sport, Furio Fedele, inviato a Dimaro come anche lo scorso anno, si è fermato ai microfoni di pianetanapoli.it per darci il suo giudizio su questa prima fase di ritiro degli azzurri e darci un giudizio su dove possa arrivare questo Napoli che è ancora incompleto in alcuni ruoli, specie in difesa.

Ringraziamo Furio Fedele per la sua disponibilità e di seguito vi riportiamo le sue considerazioni a valle delle nostre domande.

Come giudica questo inizio ritiro del Napoli di Sarri paragonandolo anche a quello a cui lei ha assistito lo scorso anno. Quali le differenze che ha notato.

“Al di là dei tecnici, ho notato differenze sostanziali. Benitez era al suo secondo anno azzurro e conosceva sia giocatori che ambiente ed era molto orientato sul mercato a differenza di Sarri che non ne vuole sentire parlare. Se mi passate il paragone, Benitez a Napoli si è presentato come un professore universitario che improvvisamente si ritrova ad insegnare al liceo e ovviamente trova degli alunni che non sono tutti sullo stesso livello. Sarri invece si è presentato come un maestro di calcio che si è reso conto che non tutti i suoi studenti erano sullo stesso piano e ha trattato tutti allo stesso modo insistendo anche con i giocatori che hanno difficoltà ad apprendere situazioni specie in fase difensiva, e vale per tutti non solo i difensori,  quasi andando a migliorare i fondamentali di alcuni insegnando situazioni che agli occhi di Benitez apparivano scontate e fondamentali mentre come dice Sarri, nulla è scontato e anche un grande campione ha da imparare qualcosa” .

Ha parlato di difesa e fase difensiva, cosa serve al Napoli per compensare il gap dello scorso anno e ridurre i 59 gol subiti. Serve più qualcosa tatticamente o dal mercato, che al momento in difesa ancora non ha portato volti nuovi?

“Innanzitutto è arrivato Allan, un giocatore molto buono, un interditore, che proprio sulle nostre pagine del Corriere dello Sport ha dichiarato di ispirarsi al suo idolo Dunga e questo la dice lunga sulla sua fame di emergere tanto da dichiarare che una volta che prende il pallone non lo lascia più. E in questo lui è bravissimo a strappare il pallone dai piedi degli avversari e questo è già un buon inizio. Rispetto alla difesa dello scorso anno c’è da cambiare certamente qualcosa, oltre all’arrivo di Reina,  ma parto dal presupposto che questo sia già un buon Napoli. A me piace moltissimo il tridente offensivo Insigne, Gabbiadini, Higuain che sembrano i papabili titolari al momento. Insigne può fare il trequartista o la seconda punta, Gabbiadini non è un trequartista ma può far passare il modulo da un 4-3-2-1 al 4-3-1-2 e poi c’è Higuain che è una mitragliatrice, basti pensare che lo scorso anno ha fatto 30 gol seppure con le tante difficoltà che ha avuto. A centrocampo c’è un Valdifiori che conosce a memoria i movimenti e le direttive che gli chiede Sarri, poi ci sono Allan e Hamsik che possono alternarsi sia a destra che a sinistra e in difesa Koulibaly e Albiol meritano la conferma. Sulle fasce si potrebbe fare qualcosa se venisse ceduto Ghoulam visto che l’Arsenal offrirebbe una buona cifra, intorno ai 10 milioni, e in alternativa avresti un buon giocatore come Strinic. Serve un centrale nuovo anche per sostituire eventualmente Henrique, e poi sul portiere non si discute essendoci stato il ritorno di Reina. Questo è un Napoli che può aspirare al terzo posto e fare un ottimo cammino in Europa League”

Ha nominato quasi tutti i giocatori principali di questa rosa, ma è mancato il nome di Callejon, come lo vede in questa collocazione tattica in uno dei possibili tre ruoli offensivi.

“Ammetto di non avere una conoscenza approfondita del Napoli in quanto sono qui “in prestito” ma non serve neanche essere un fine psicologo per vedere che Callejon appare tra i meno sorridenti. Simeone lo scorso anno avrebbe fatto carte false per averlo. Non sono né un dirigente del Napoli né un operatore di mercato e lo scorso anno lo avrei lasciato andare. Lasciarlo qui con i suoi dubbi ha inciso non poco lo scorso anno visto che non ha fatto la stessa stagione esplosiva come la precedente. Non è una legge scritta ma un amico direttore sportivo mi dice sempre una massima “compra, vendi e poi pentiti ma vendi sempre””.

Prima ha parlato di un Napoli al terzo posto, ma ci sono le milanesi che si stanno muovendo bene per non flalire l’ennesima stagione. La Juve ha fatto cessioni eccellenti. Chi sono le due davanti al Napoli in questo ipotetico scacchiere?

“La Juve è ancora un paio di spanne superiore a tutte anche se la sindrome della Champions sfiorata potrebbe avere un peso psicologico. La Roma farà sicuramente una squadra migliore dello scorso anno specie se arrivasse Salah. Inter e Milan ci sono ma poi bisogna stare attenti perché passare dalla crisi di astinenza alla fase di ingordigia può essere un problema. Mancini è un tecnico navigato e Sinisa è capace anche se è alla prima esperienza con una grande squadra. Sicuramente Milan e Inter non possono arrivare ottava e decima. Sarà quindi una lotta serrata per i primi tre posti ma direi anche per i primi sei. Ci sarà grande equilibrio”

 

Antonio Lembo

Laureato in Ingegneria Elettronica nel 1999 e Giornalista Pubblicista dal 1996 grazie all'esperienza formativa in Rotopress.

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