Figo, Eto’o, Di Stefano e gli altri: da Barcellona a Madrid o viceversa

figoIl Clasico Barcellona-Real Madrid ha infiammato gli appassionati di calcio. Anche in Italia con 2 milioni e 200 mila contatti la sfida tra Blancos e blaugrana è risultata la seconda partita più vista in assoluto nonostante la presenza della serie A in contemporanea. Una sfida nella sfida, una rivalità storica che sfocia nell’ossessione e nella protesta, come avvenuto dopo la partita di domenica sera quando Bale e Jesè hanno dovuto affrontare l’ira dei tifosi che li hanno accolti con insulti e calci alle auto. Ma nonostante la dichiarata ostilità tra le due società sono stati tanti i trasferimenti da una sponda all’altra, con annessa la classica dose di polemiche.

Il trasferimento più criticato è stato sicuramente quello di Luis Figo che nella stagione 2000/2001 si trasferì al Real Madrid dopo cinque stagioni nel Barcellona. Nelle casse blaugrana arrivano 62 milioni di euro ma la leggenda narra che Figo avesse firmato un precontratto con Florentino Perez, allora candidato alla presidenza del Real Madrid, solo per mettere pressione e avere un aumento di ingaggio dal Barcellona. La tattica non funzionò e Luis Figo divenne il primo Galactico dell’era Perez. In Catalogna la catena di negozi ufficiali del club decise di offrire gratuitamente il cambio della maglia di Figo a chiunque ne avesse fatto richiesta. Dopo due anni l’accoglienza dei tifosi blaugrana è entrata nella storia: al momento di battere un calcio d’angolo dalle tribune arrivò di tutto. Bottiglie, accendini, monete, palline da golf, telefoni e la testa di un maialino.

Ma Figo non è stato e non sarà l’unico calciatore sulla rotta Barcellona-Real Madrid e/o viceversa. Altro caso estremo avvenne nel 1956 quando le due società iniziarono una lunga diatriba per assicurarsi le prestazioni di Alfredo Di Stefano. La saeta rubia era in una sorta di comproprietà tra River Plate e Milionarios e le due spagnole puntarono ad accordarsi con uno dei due club: il Barcellona versò metà del valore del giocatore al River, mentre il Real ai colombiani del Milionarios. La Fifa decise di risolvere la questione permettendo al Real Madrid di schierare Di Stefano nelle prime due stagioni e poi al Barcellona nelle successive due, ma la dirigenza blaugrana rifiutò la soluzione e l’attaccante entro nella storia del calcio vestendo la maglia dei Blancos.

Celebre anche la carriera di Schuster che ha vestito prima la maglia del Barcellona e poi quella del Real Madrid (anche quella dell’Atletico per non farsi mancare niente). Mentre cocente fu la decisione di Michael Laudrup che prima ha contribuito a fare entrare nella leggenda il Barcellona guidato da Johann Cruyff e poi, in rotta con il tecnico, si trasferì dai rivali del Real vincendo la Liga e annientando con la celebre manita gli ex compagni di squadra (e l’ex allenatore) nel Clasico. Anche l’attuale allenatore del Barcellona è stato protagonista con entrambe le maglie: Luis Enrique giocò per 5 anni nel Real poi passò al Barcellona professando odio totale per il suo vecchio club.

La rassegna si conclude con due formidabili attaccanti: Samuel Eto’o e Ronaldo. Il primo è cresciuto nella cantera madridista ma senza mai entrare realmente in prima squadra, così dopo una parentesi al Real Mallorca, si trasferisce al Barcellona dove vince tra l’altro 2 Liga e 1 Champions League. Per Ronaldo invece il Barcellona è rappresentato una brevissima parentesi stagionale. Acquistato dall’Eindhoven il brasiliano realizza 34 gol in 37 partite e vince il Pallone d’Oro ma decide di lasciare la Catalogna dopo una sola stagione perché ad accoglierlo c’è l’Inter. Nel 2002 arriva il momento di lasciare i neroazzurri, dopo aver vinto da protagonista il Mondiale con la maglia del Brasile, e passa al Real Madrid dove diventa l’ennesimo pezzo pregiato di Florentino Perez.

 

 

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