ESCLUSIVA – Celi racconta Gattuso: “Lui e Napoli, fatti l’uno per l’altro! Umile e altruista, che entusiasmo alla firma. Su Ancelotti, il campo e gli obiettivi…”

Corigliano Calabro, a “casa” di Rino Gattuso: un tuffo virtuale nello Ionio, nel mare di Schiavonea, che d’estate è invasa dai napoletani, per conoscere meglio ogni aspetto dell’allenatore del Napoli. Dalla solidarietà al campo: ne abbiamo parlato con mister Franco Celi, responsabile tecnico degli Allievi della scuola Calcio “ASD Forza Ragazzi” di Corigliano Calabro, attualmente anche Centro Tecnico Milan Academy, fondata circa dieci anni fa proprio da Gennaro Gattuso, che ebbe l’idea di devolvere dei soldi guadagnati attraverso una sponsorizzazione per costruire una scuola calcio nella sua terra. Ecco l’intervista integrale realizzata in esclusiva da pianetanapoli.it:

  • Mister, prima di parlare di Gattuso, volevo innanzitutto chiederle di lei, del suo lavoro, della sua attività giornaliera: com’è lavorare in un settore giovanile di una scuola calcio, in particolare? 

Una scuola calcio che porta il nome di Rino impone tutti coloro che vi collaborano ad assumere un comportamento degno del suo nome. Dobbiamo sempre dimostrare che facciamo parte di una struttura di un Campione del Mondo. Non bisogna mai sbagliare e noi ci impegniamo a fare le cose nel miglior modo possibile, cercando ogni volta di ricordarci che apparteniamo ad una struttura legata a Gattuso, nome che ci fa molto piacere portare in giro per tutta la Calabria

  • Lei che ci sta dentro, è uno di quelli convinto che il futuro del nostro calcio passi inevitabilmente attraverso la crescita dei settori giovanili? 

Non sta a me dirlo, ma chi milita nel calcio in generale sa perfettamente che il nostro calcio negli ultimi anni non è che stia facendo grosse cose. Basti pensare che non vengono più fuori i Gattuso, i Del Piero, i Totti, i Cannavaro, i Nesta, i Pirlo. Per cui bisognerebbe puntare forte sul settore giovanile, in modo serio però, non solamente con finalità di guadagno, senza fare chiacchiere. La chiave è sapersi circondare di persone capaci, competenti, che svolgono l’attività con passione, con cuore.

  • Come nacque l’idea di Rino? Come nasce la vostra scuola calcio? Ci racconti qualche aneddoto.

La scuola calcio ‘Forza Ragazzi’ venne fondata nel 2009, con lo scopo di dare un’opportunità sociale a tutti ragazzi, soprattutto a quelli che spesso vivono per strada, di fare un po’ di sport, socializzare e divertirsi. In dieci anni di attività abbiamo anche raggiunto dei buoni risultati, siamo contenti di questa strada intrapresa con Rino. Con gli Allievi abbiam vinto per due anni consecutivi gli Allievi Regionali Elite, un campionato che per tutta la regione Calabria esiste da due anni, che ha sostituito una precedente formula che suddivideva i compionati per compartimenti, ovvero c’era il girone che riguardava la Provincia di Cosenza, uno per Catanzaro, Crotone. Da due anni a questa parte, invece, è stato istituito un girone unico per tutta la Calabria. Gattuso è stato il promotore dell’iniziativa: ha fondato la scuola calcio e, se non ci fosse stato lui, l’idea non sarebbe partita. Rino si è fidato di persone a lui vicine, come il Presidente Valentino Guerriero ed il responsabile tecnico: da lì siamo sempre andati avanti in questo modo. 

  • Cosa si prova a parlare di calcio con Gattuso, de visu?

Rino viene sempre al campo a farsi foto, a giocare con i ragazzi, a parlare con tutti noi come una personale normale, comune. Basti pensare che frequenta tranquillamente il bar di mio fratello, partecipa alle partite di carte. Non sembra essere vero per un personaggio famoso, ma nel caso di Rino lo è. Quando lo incontriamo gli parliamo tranquillamente, gli poniamo domande, ridiamo, scherziamo. Quando allenava il Milan, siamo stati a Milano, a Milanello, dove abbiamo avuto modo di confrontarci anche con gli altri tecnici della società rossonera. E’ un tipo scherzoso, tranquillo, che mette subito gli altri a proprio agio. Tra l’altro, avevamo anche programmato un viaggio a Napoli, previsto nel mese d’aprile, ma come tutti sappiamo siamo stati fermati dall’emergenza Coronavirus. Appena si dovesse ripresenterà l’occasione, non mancheremo sicuramente all’appuntamento. Ne sarei felicissimo, perché sono un tifoso del Napoli, e non solo adesso a ‘causa’ di Rino, ma da sempre. Mio padre era tifoso del Napoli e mi ha trasmesso la passione per i colori azzurri, sin dai tempi di Juliano, Bruscolotti. Seguo sempre le sorti del Napoli. Poi, quando Rino è arrivato a Napoli, la mia è stata una soddisfazione doppia. Anzi, insistevo perché accettasse. Ricordo che prima che Rino firmasse ci sentimmo: era entusiasta di venire ad allenare in una piazza così importante, cosa non da tutti, che non capita tutti i giorni. Rappresentava una grossa sfida per uno come lui che ama mettersi sempre in discussione. Succedere, poi, ad Ancelotti che per lui è stato come un padre, è stato un ulteriore motivo d’orgoglio. C’erano tutte le motivazioni e gli stimoli per accettare. Napoli, a livello calcistico, è una piazza importantissima. 

  • A proposito di Ancelotti, sulle presunte stoccate di Gattuso al suo precedessore, Celi tiene a precisare:

Ho conosciuto pure Ancelotti, che una volta prese parte al matrimonio di un intimo amico di Rino. Più o meno è come Rino: entrambi amano avere un gran rapporto con i calciatori. Ancelotti non ha fallito a Napoli. Al primo anno non poteva reggere il cammino della Juventus, poi al secondo ha centrato la qualificazione agli ottavi di finale di Champions League, certo in campionato ha incontrato delle difficoltà. Però tutto sommato Ancelotti non si discute e nemmeno lo ha mai fatto lo stesso Gattuso, assolutamente. Per Rino, ripeto, Ancelotti è come un padre, gli ha sempre chiesto dei consigli. Quella sulle frecciate di Gattuso ad Ancelotti fu una polemica alimentata dai giornalisti, ai quali talvolta piace innescare la polemica – appunto -, le discussioni. Rino ha sempre parlato bene di Ancelotti: non gli è mai uscita di bocca una parola negativa sul suo conto. A volte le affermazioni vengono interpretate diversamente a seconda dei punti di vista. 

  • Una persona impegnata nel sociale, che ha conservato l’umiltà di sempre: ci aiuti a conoscerlo meglio anche sotto l’aspetto umano, chi è Gennaro Gattuso?

Ha dato una possibilità così importante a 150 ragazzi di fare calcio gratis: non è da tutti. Gli iscritti non pagano la retta, di solito la pagano invece, e pagano anche caro quando la scuola calcio porta un certo nome. Qui nessuno ha mai pagato nulla: basta l’iscrizione e ricevono kit, tuta, pantaloncini, magliette, borsa, giubbino; li facciamo allenare tre volte alla settimana – più la partita – su un campo in erba sintetica tenuto benissimo. Quando Rino è coinvolto non si tira indietro: proviene da una famiglia umile, da un paese di pescatori, quindi conosce il significato di fame e povertà. E’ sensibile a questi aspetti e sicuramente, ove mai anche a Napoli si dovesse presentare l’occasione d’intervenire sul territorio campano, sono certo che non si tirerebbe indietro.

  • Splendido il gesto della donazione per l’acquisto di un’ambulanza per il comune di Corigliano: Gattuso in prima linea anche per combattere il Covid…

Qui a Corigliano c’è una fondazione ad hoc che si occupa di questo genere di problematiche. Merito anche del nostro Presidente che ha telefonato a Rino per informarlo della situazione di emergenza che anche noi stavamo vivendo. Rino era chiaramente impegnato con il lavoro a Napoli e non sapeva delle nostre difficoltà. Siamo stati noi ad allertarlo ed immediatamente s’è messo a disposizione. Ma al di là di questa, nè ha fatte tante altre di beneficenze per il sociale, che non sto qui ad elencare tutte. 

  • Ha scelto di venire a Napoli, raccogliendo un’eredità pesante ma deludente come Ancelotti, partendo da una situazione interna ed esterna complicatissima: che Gattuso ha visto nei suoi primi mesi di Napoli?

Il solito Gattuso, sempre motivato, convinto di fare bene, anche quando all’inizio le cose non andavano per il meglio. Qualche volta ci siam sentiti al telefono e lui era sempre convinto di riuscire a tirar fuori la squadra dalla crisi. In effetti, poi, i risultati si son visti. 

  • Napoli è una città passionale, ma allo stesso tempo esigente nei confronti della propria squadra: caratterialmente, Gattuso e Napoli sono compatibili per vivere insieme a lungo?

Napoli ha avuto sempre grossi campioni, il più forte giocatore al mondo che è Maradona. E’ normale che sia esigente: Napoli non è inferiore a Torino e Milano. Gattuso ed il Napoli sono fatti l’uno per l’altro. Conosco sia la mentalità dei napoletani, che più o meno è uguale a quella di tutto il Sud, sia la mentalità di Rino: ritengo che Napoli per Gattuso sia l’ideale, anzi calzi proprio a pennello. 

  • Generoso nella vita privata, combattivo da calciatore. E l’allenatore Gattuso? Possiamo dirlo che non è solo grinta? E’ un mito da sfatare?

Solamente con la grinta nel calcio non vai da nessuna parte. Se non sei bravo anche tatticamente è difficile che otterrai dei risultati. Spesso si confonde il Gattuso calciatore con il Gattuso allenatore. Tendiamo a ricordarci del Gattuso che in campo non mollava, non si arrendeva mai, che ci metteva sempre grande determinazione, per cui tuttora porta queste etichette. In realtà, però, sta dimostrando di essere un allenatore bravo anche tatticamente: al Milan, dove ‘rischiò’ di centrare la Champions, fecero male a mandarlo via; adesso è al Napoli, con il quale ha messo in difficoltà corazzate come la Juventus, l’Inter, la Lazio. Tatticamente non è inferiore agli altri. 

  • Mostra una gran passione per il campo, ma quanto è davvero maniacale? È veramente uno a cui piace studiarlo nel dettaglio il gioco del calcio?

Pensate, ha trasmesso la stessa mentalità anche a noi scuola calcio, abbiamo le sue stesse idee: ogni cosa per cui siamo chiamati in causa la dobbiamo eseguire alla perfezione, altrimenti è meglio non farla proprio. In questo mestiere è fondamentale non tralasciare nulla e fare sempre del proprio meglio. La nostra scuola calcio, nonostante abbia una ‘vision’ sociale, cerca di impegnarsi con professionalità allo stesso modo di Rino.

  • Somiglia a Sarri, ma è più versatile: estetico-pragmatico il calcio di Gattuso?

Ognuno ha il proprio modo di lavorare, di fare le cose. Sarri è stato bravissimo, ha fatto esprimere al Napoli un gioco spettacolare. Gattuso è ancora giovane e ha tutto il tempo di dimostrare chi è. E’ stato intelligente a cambiare quando i risultati non arrivavano: è uno che non si fossilizza nel fare determinate cose, allora ha cercato di cambiare nel tentativo di venire a capo della situazione. D’altronde, per uno che subentra non è mai semplice capire le esigenze della squadra e intervenire con efficacia: serve anche del tempo per conoscere le caratteristiche dei giocatori, prima di imporre un determinato modo di giocare.  

  • Dove potrà arrivare il Napoli di Gattuso? Ha le caratteristiche per diventare un idolo, un trascinatore sia morale che tecnico?

Da tifoso del Napoli, mi auguro che si possa raggiungere un piazzamento alla prossima Champions League, già a conclusione di questo campionato nel caso in cui si decidesse di ripartire: la squadra ha tutte le possibilità e gli strumenti per poter centrare l’obiettivo; ovviamente lo scudetto è andato, speriamo che in un futuro prossimo si ritorni a lottare per il vertice. Gattuso ha una gran voglia di riportare in alto il Napoli ed i napoletani. Vanno di pari passo.

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Alessio Pizzo

Studente in Comunicazione Digitale, appassionato di calcio, tecnologia e buone letture. Vanta già esperienza giornalistica con 100 *100 Napoli

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